5 idee di marketing per aumentare le vendite durante i saldi
Dopo la corsa ai regali per Natale ed Epifania, le occasioni per vendere non finiscono qui. Il periodo dei saldi si rivela un’opportunità in più per aumentare le vendite del tuo e-commerce.
Paola Palmieri 09/01/2021 0
È ufficiale: lunedì partono i saldi periodo dell’anno tanto atteso da tutti. Questo è il momento giusto per concludere un acquisto che meditavamo da tempo e farci un regalo in più: non perdere l’occasione! Se sei un imprenditore poi ed hai un e-commerce non puoi tralasciare alcun elemento. La tua strategia deve essere ben strutturata e mirata per dare i suoi frutti in questo periodo. Vediamo come.
Nuovo anno, nuove opportunità
Se dicembre rappresenta tempo di bilanci, gennaio è un po’ per tutti un nuovo inizio, tempo di buoni propositi per affrontare l’anno con il piede giusto. C’è chi si ripromette di mangiar sano, chi di muoversi di più e così via. Cosa puoi fare tu con il tuo business? Offrire la soluzione giusta: fare in modo che il tuo prodotto o servizio si riveli utile e vada incontro a queste esigenze. Parola d’ordine: distinguersi, e questo vale ancora di più durante i saldi. Perché? Scopriamolo insieme.
Saldi! Saldi! Saldi!
Il traffico online durante il periodo dei saldi ha una forte impennata, tutti a cercare l’offerta perfetta e a portare a casa il risultato. Cavalca l’onda e sfrutta questo flusso di traffico a tuo vantaggio ma attenzione i clienti sono molto esigenti e tu devi dar loro ciò che cercano: sconti non vuol dire per forza vendite. Come procedere allora? Tante sono le idee e i consigli da seguire per ottenere i risultati tanto sperati: seguine alcuni.
1. Indirizza il traffico con social media e pubblicità
La prima cosa da fare è farti conoscere e fare in modo che potenziali acquirenti arrivino alla tua pagina. Per fare questo hai numerosi strumenti, i più validi sono la pubblicità e i social media: promuovi il tuo brand su Facebook (con Facebook ads), su Google (con Google ads) e su altri canali che il web ti offre.
2. Crea post sui social
Per aumentare le vendite poi devi curare molto la tua pagina social creando contenuti interessanti ed originali ma devi farlo per tempo, pianifica tutto almeno un paio di settimane prima dell’inizio dei saldi e questo per creare la giusta attesa, giorno dopo giorno. Deve essere chiaro quando iniziano i saldi e gli sconti che proponi.
3. Utilizza i pop up
I pop up sono uno strumento prezioso durante i saldi se usati con parsimonia possono trasformare facilmente il traffico in lead. Usa un semplice pop up per informare i tuoi visitatori delle offerte in arrivo o in corso.
4. Rifai il look al sito
Il tuo sito di e-commerce deve rifarsi il look per l’occasione: un trucco davvero semplice per incrementare le vendite è quello in homepage di reindirizzare gli utenti verso le offerte in corso. Attirerai così più persone verso quel canale moltiplicando le possibilità di vendita. Cosa aspetti? Trascurare questo elemento sarebbe un vero e proprio autogol. Ricorda di rivolgerti ad un professionista del settore per offrire sempre un prodotto di qualità e mai banale.
5. Campagne e-mail
Informa i tuoi abbonati dei saldi in arrivo, proponendo loro acquisti prima della partenza ufficiale e ingolosendoli con un canale privilegiato. E se qualcuno giunge al tuo e-commerce per la prima volta mette un prodotto nel carrello e va via? Usa le campagne e-mail e converti i tuoi contatti in nuovi clienti.
Con la lettura del nostro articolo speriamo tu abbia trovato l’idea giusta per far emergere e crescere il tuo business non solo durante i saldi. Sii sempre attento a cogliere le opportunità che il mercato ti offre e per qualche idea in più non esitare a scriverci nei commenti e a seguire il nostro blog di marketing e non solo.
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Paola Palmieri 18/12/2020
I colori nel marketing: il potere della comunicazione
Se hai sempre pensato che i colori scelti dai brand fossero casuali, con la lettura del nostro articolo ti ricrederai. Dietro ciascun colore, infatti, si cela un significato ben preciso e la psicologia è pronta a spiegarcelo. Ogni colore rimanda delle sensazioni al nostro cervello e il fatto di usarne uno piuttosto che un altro cambia la percezione da parte dell’utente.
Diviene fondamentale quindi affidarsi ad un colore per la nostra strategia di marketing e questo per varie ragioni. Vediamole insieme.
La giusta strategia dei colori
Il colore ci aiuta ad ottenere dei risultati piuttosto che altri e questo lo possiamo verificare noi stessi nella realtà quotidiana. Per dare un alert, ad esempio, che colore ti viene in mente? Hai mai visto uno stop verde? È proprio con i colori che si gioca l’efficacia della tua comunicazione, vediamo perché.
1. Se stai creando una tua identità di brand
2. Se l’obiettivo è far compiere un’azione all’utente
3. Se vuoi veicolare, infine, un preciso messaggio.
Quando si parla di brand l'obiettivo è quello di essere chiaramente riconoscibili e i ricercatori, a tal proposito, hanno condotto uno studio intitolato “Impatto dei colori nel marketing” scoprendo che, il 90% dell’opinione che ci facciamo di un brand, deriva proprio dal colore che lo definisce.
È importante scegliere un colore che esalti la qualità del tuo brand avendo ben chiaro in mente sia le sensazioni che le persone associano a quel colore sia il contesto di mercato in cui ci si muove. Questo anche e soprattutto per un discorso di coerenza.
Le caratteristiche dei colori nel marketing
Cerchiamo di capire insieme quale può essere il colore adatto al tuo brand attraverso delle linee guida.
Il rosso: è il colore della passione, dell’amore ma anche del pericolo. Un colore deciso che richiama a sensazioni contrastanti spesso scelto per le call to action o per mettere in evidenza alcuni elementi. Nato per distinguersi.
Il blu: dalla gradazione più profonda e scura fino a quella più chiara e delicata dell’azzurro rappresenta la calma e la fiducia, uno dei colori più amati e di frequente scelto dalle aziende che trattano di tecnologia. Vedi Intel, Ibm, Samsung ma anche profili professionali come Linkedin e non solo.
Il giallo: ricorda il sole, lo splendore della luce e proprio per questo trasmette ottimismo, energia e dinamicità.
Il verde: colore della natura questo è chiaro ma spesso usato in ufficio o nei luoghi di lavoro in generale perché stimola la concentrazione. I brand che solitamente preferiscono questo colore sono eco-friendly.
L’arancione: è un colore molto positivo ma meno aggressivo del rosso. Richiama l’attenzione e stimola l’entusiasmo e la positività. Molto usato per esaltare elementi grafici e per rivolgersi ai giovani.
Il nero: colore elegante e serioso esprime concretezza e qualità. Usato principalmente dai brand di lusso come Chanel, Louis Vuitton ma anche Zara, adidas, ecc.
Marketing multicolore
Se pensi a Google o eBay, infine, noterai subito che non puntano solo su un colore ma su un mix di essi. Sempre più brand ultimamente fanno una scelta multicolor per il loro visual e questo per un discorso di informalità e di apertura portando avanti un discorso etico oltre che estetico.
Se stai strutturando il tuo brand ricorda che il colore perfetto non esiste ma ci si può avvicinare ad esso con la scelta di due o massimo tre colori. Come usarli?
1. sfondo
2. struttura del sito
3. elementi di accento.
I colori sono importanti, usali con intelligenza. E il tuo business di che colore è? Raccontacelo nei commenti e se ti va continua a seguirci per altre informazioni legate al marketing e non solo.
Tiziana Troisi 29/12/2021
Brand identity e brand image: definizioni e differenze
Quanto sei attratto dai brand che si presentano bene? Anche se non vogliamo ammetterlo, l’estetica gioca un ruolo molto importante nelle scelte di acquisto. Proprio per questo motivo, curare l’immagine di un brand è fondamentale. ogni brand deve decidere i valori da trasmettere e renderli visibili e tangibili nella brand identity.
Non sai cos’è la brand identity? Traducendo letteralmente dall’inglese, per brand identity si intende l’identità del brand. Questa identità del brand è creata dal brand stesso ed è fatta di vari aspetti che insieme delineano chi è il brand e dove vuole arrivare.
Brand identity: cos’è
Quali sono le componenti che formano, di fatto, una brand ideyntity?
Di solito, la brand identity è contenuta in un documento unico che raccoglie tutti gli utilizzi dei loghi e delle componenti vis ual del brand e le loro varie declinazioni sui social. La brand identity comprende quindi:
- Logo
- Colori e combinazioni degli stessi
- Valori aziendali
- Mission e vision
- Font
- Brand Mantra
Tutti questi aspetti formano la brand identity che è l’aspetto visivo del brand ma non solo: la braùnd identity riguarda anche i valori che il brand decide di abbracciare. La scelta di valori e visual identity deve rispecchiare quello che l’azienda vuole essere agli occhi dei competitor e soprattutto del target. Solitamente queste scelte sono fatte anche in funzione del target di riferimento. È proprio per strizzare l’occhio al target di riferimento che il brand sceglie determinate caratteristiche della sua identità. Per catturare l’attenzione del target si usano determinati colori o font: se per esempio un brand vuole fare colpo sui giovan8i adolescenti, userà colori più accessi e un font molto simile a quello dei social più frequentati
Quando si parla di brand identity, si parla di un’ idea di identità creata proprio dal brand, convinto forse che quegli accorgimenti bastino a dare a chi vede il brand dall’esterno la percezione desiderata. Ti spiego meglio: se un brand di cosmetici vuole fare colpo su un determinato target sceglierà un modo di comunicare che sia affine al suo target potenziale, essendo quasi sicuro di aver fatto centro.
La percezione di un brand, purtroppo o per fortuna, non passa solo attraverso la brand image decisa “a tavolino” dal brand stesso. Nell’epoca dei social poi, la percezione da parte degli utenti si canalizza spesso tutta in gruppi o piccole comunity.
Brand image: cos’è
Oggi, prima di comprare un prodotto chiunque cerca in rete opinioni sul prodotto stesso, per capire se vale davvero la pena acquistarlo. Quello che un brand deve davvero tenere in considerazione, oltre alla brand identity, è soprattutto la brand image.
Il termine brand image vuole racchiudere tutte quelle che possono essere considerate le percezioni esterne riguardo al brand stesso. In poche parole la brand image risponde in modo piuttosto diretto alla domanda: “Cosa pensano del mio prodotto?” Parte della brand image sono quindi le opinioni della community di riferimento. Ma non solo: la brand image di fatto è la percezione mentale che si ha del brand e dei valori che esso veicola. Per esempio, per molti anni il brand Xiaomi è stato vittima di una brand image negativa dovuta all’origine asiatica dei suoi prodotti. Nonostante l’obboettiva qualità del brand, questo veniva snobbato in favore di brand più blasonati.
Brand identity e brand image: differenze
Ora che sai che la brand identity non è una sola ma ha due facce, proviamo ad approfondirle insieme, illustrandoti le differenze principali tra brand image e brand identity:
- La brand identity può essere sempre decisa e controllata a priori: capita molto spesso anzi che alcuni brand decidano di cambiare la brand identity per migliorarsi. La brand image invece non può essere controllata proprio perché dipende da fattori esterni
- La brand image si fonda prima di tutto sulle emozioni e sulle percezioni soggettive, può quindi variare moltissimo da persona a persona. La brand identity si basa invece su qualcosa di tangibile, che non è interpretabile diversamente, a meno che nelle intenzioni del brand stesso non ci sia una volontaria ricerca di ambiguità.
- La brand image risulta purtroppo, a differenza dell’idemtity, più difficile da sondare e “quantificare”
Come conciliare queste due facce: spesso, brand image e brand identity non coincidono. Se dovesse succedere il contrario, vuol dire che il team marketing ha fatto un ottimo lavoro.
E tu, conoscevi queste definizioni? Diccelo.
Quanto sei attratto dai brand che si presentano bene? Anche se non vogliamo ammetterlo, l’estetica gioca un ruolo molto importante nelle scelte di acquisto. Proprio per questo motivo, curare l’immagine di un brand è fondamentale. ogni brand deve decidere i valori da trasmettere e renderli visibili e tangibili nella brand identity.
Non sai cos’è la brand identity? Traducendo letteralmente dall’inglese, per brand identity si intende l’identità del brand. Questa identità del brand è creata dal brand stesso ed è fatta di vari aspetti che insieme delineano chi è il brand e dove vuole arrivare.
Brand identity: cos’è
Quali sono le componenti che formano, di fatto, una brand ideyntity?
Di solito, la brand identity è contenuta in un documento unico che raccoglie tutti gli utilizzi dei loghi e delle componenti vis ual del brand e le loro varie declinazioni sui social. La brand identity comprende quindi:
- Logo
- Colori e combinazioni degli stessi
- Valori aziendali
- Mission e vision
- Font
- Brand Mantra
Tutti questi aspetti formano la brand identity che è l’aspetto visivo del brand ma non solo: la braùnd identity riguarda anche i valori che il brand decide di abbracciare. La scelta di valori e visual identity deve rispecchiare quello che l’azienda vuole essere agli occhi dei competitor e soprattutto del target. Solitamente queste scelte sono fatte anche in funzione del target di riferimento. È proprio per strizzare l’occhio al target di riferimento che il brand sceglie determinate caratteristiche della sua identità. Per catturare l’attenzione del target si usano determinati colori o font: se per esempio un brand vuole fare colpo sui giovan8i adolescenti, userà colori più accessi e un font molto simile a quello dei social più frequentati
Quando si parla di brand identity, si parla di un’ idea di identità creata proprio dal brand, convinto forse che quegli accorgimenti bastino a dare a chi vede il brand dall’esterno la percezione desiderata. Ti spiego meglio: se un brand di cosmetici vuole fare colpo su un determinato target sceglierà un modo di comunicare che sia affine al suo target potenziale, essendo quasi sicuro di aver fatto centro.
La percezione di un brand, purtroppo o per fortuna, non passa solo attraverso la brand image decisa “a tavolino” dal brand stesso. Nell’epoca dei social poi, la percezione da parte degli utenti si canalizza spesso tutta in gruppi o piccole comunity.
Brand image: cos’è
Oggi, prima di comprare un prodotto chiunque cerca in rete opinioni sul prodotto stesso, per capire se vale davvero la pena acquistarlo. Quello che un brand deve davvero tenere in considerazione, oltre alla brand identity, è soprattutto la brand image.
Il termine brand image vuole racchiudere tutte quelle che possono essere considerate le percezioni esterne riguardo al brand stesso. In poche parole la brand image risponde in modo piuttosto diretto alla domanda: “Cosa pensano del mio prodotto?” Parte della brand image sono quindi le opinioni della community di riferimento. Ma non solo: la brand image di fatto è la percezione mentale che si ha del brand e dei valori che esso veicola. Per esempio, per molti anni il brand Xiaomi è stato vittima di una brand image negativa dovuta all’origine asiatica dei suoi prodotti. Nonostante l’obboettiva qualità del brand, questo veniva snobbato in favore di brand più blasonati.
Brand identity e brand image: differenze
Ora che sai che la brand identity non è una sola ma ha due facce, proviamo ad approfondirle insieme, illustrandoti le differenze principali tra brand image e brand identity:
- La brand identity può essere sempre decisa e controllata a priori: capita molto spesso anzi che alcuni brand decidano di cambiare la brand identity per migliorarsi. La brand image invece non può essere controllata proprio perché dipende da fattori esterni
- La brand image si fonda prima di tutto sulle emozioni e sulle percezioni soggettive, può quindi variare moltissimo da persona a persona. La brand identity si basa invece su qualcosa di tangibile, che non è interpretabile diversamente, a meno che nelle intenzioni del brand stesso non ci sia una volontaria ricerca di ambiguità.
- La brand image risulta purtroppo, a differenza dell’idemtity, più difficile da sondare e “quantificare”
Come conciliare queste due facce: spesso, brand image e brand identity non coincidono. Se dovesse succedere il contrario, vuol dire che il team marketing ha fatto un ottimo lavoro.
E tu, conoscevi queste definizioni? Diccelo.
Gabriella Avallone 10/02/2021
Consigli pratici per un buon Copywriting
Si parla spesso in generale delle tecniche per un buon copywriting ma pochi spiegano realmente come farlo.
Ormai bisogna far sempre più attenzione ai contenuti testuali. È grazie alle parole chiave, ai titoli H1, H2, H3 e alla grammatica se il post in questione viene indicizzato o meno su Google. Ormai Google è molto più intelligente di quanto crediamo, riesce a capire il senso organico e grammaticale dei testi e naturalmente si accorge se si tratta di un testo copiato o inedito. Perciò occhio!
Ecco sette consigli su come attuare le tecniche per un buon copywriting:
Scrivere cancellando:
Per gli annunci online, campagne pubblicitarie d’impatto e post sui social è necessario scrivere il meno possibile. Quindi a meno che tu non stia componendo il testo per un magazine online o un blog, prova ad immaginare di ottenere una ricompensa ogni qualvolta elimini una parola dal tuo titolo, senza naturalmente alterarne il significato.
Esempio sbagliato: “ X ti permette di lavorare in modo più collaborativo ed efficiente per ottenere sempre più risultati”
Esempio corretto: “Con X i gruppi collaborano meglio e ottengono di più”.
Scrivere cosa può fare il prodotto per loro:
Molti si concentrano sulla descrizione del prodotto ma non sul perché qualcuno dovrebbe acquistarlo. Ci si dovrebbe concentrare maggiormente su cosa quel prodotto può fare per loro.
Esempio sbagliato: “X è il primo riproduttore musicale portatile al mondo”
Esempio corretto: “Più di 1000 canzoni nella tua tasca”
Evitare la forma passiva:
Utilizzare una voce passiva non ha lo stesso impatto di una voce attiva. È solitamente indiretta e per niente incisiva. Bisogna il più possibile rivolgersi al consumatore stesso.
Esempio sbagliato: “Una persona X dovrebbe fare in modo da mantenere uno stile di vita sano ed equilibrato”
Esempio giusto: “Mantieni uno stile di vita sano!”
Essere sé stessi:
Facile a dirsi ma difficile a farsi. Facci caso però, i migliori brand sono quelli che fanno di tutto per sembrare “veri”. Pertanto è consigliato evitare il linguaggio formale ed abbattere ogni tipo di barriera con l’interlocutore, in modo da essere diretti ed autentici.
Esempio sbagliato: “In seguito alle restrizioni che stiamo affrontando, l’azienda si trova costretta a dover…”
Esempio corretto: “Ciao…, ti scrivo per comunicarti che l’attuale situazione prevede…”
Crea conflitto:
In particolar modo nei mercati con un’alta concorrenza, si potrebbe rischiare di utilizzare una comunicazione banale, pertanto è bene ricordare che il conflitto crea interesse!
Esempio sbagliato: “L’assicurazione costruita per te” oppure “l’assicurazione che farà al caso tuo”
Esempio corretto: “Dimentica tutto ciò che sai sulle assicurazioni”
Evitare i titoli statici:
Le affermazioni conservale per un testo ma non per i titoli d’impatto. Un buon titolo dovrebbe spingere ad informarsi e leggere oltre, quindi è molto importante. Potrebbe aiutarti scrivere un titolo dinamico, con una domanda ad esempio, per incuriosire ancora di più chi sta leggendo.
Esempio sbagliato: “X per la tua azienda”
Esempio corretto: “Conosci le potenzialità dei tuoi prodotti?”
Ricorda la prima riga di testo:
Se le persone, oltre il titolo, andranno oltre la prima riga di testo, allora puoi dirti soddisfatto del tuo lavoro. È un aspetto fondamentale della scrittura online, per cui conviene non dilungarsi, essere incisivi e incuriosire il lettore.
Esempio sbagliato: “Ci concentriamo sempre sui X e spesso dimentichiamo che non diamo valore a questo aspetto…”
Esempio corretto: “X ha 50 opportunità differenti. Non dimentichiamolo!”
Per scoprire altre tecniche e strategie, seguici! Se desideri che venga trattato un argomento in particolare comunicacelo in dm o nei commenti, saremo felici di esserti d'aiuto.