Black Friday: 10 consigli per il tuo business online
Come organizzare l’evento e preparare la tua comunicazione
Paola Palmieri 27/11/2020 0
Letteralmente “venerdì nero” il Black Friday ricorre l’ultimo venerdì del mese di novembre e già da qualche anno a questa parte si è fatto largo in Italia diventando appuntamento fisso per molti. Alcune ricerche hanno fotografato il consumatore più coinvolto: vuoi sapere chi è? Un uomo tra i 35 e i 44 anni ma non solo, riesce ad appassionare trasversalmente un po’ tutte le fasce d’età ingolosite, nel periodo che si avvicina al Natale, da scontistiche interessanti.
L’evento affonda le sue radici negli anni 60 ci troviamo in Canada e Stati Uniti e tradizionalmente è il giorno dopo il Ringraziamento. Perché proprio black? Per le tante persone che si riversano nelle strade a caccia dello sconto perfetto! Trattandosi di un evento tanto atteso non lasciare che ti colga impreparato: leggi con noi 10 consigli per una strategia ideale di marketing Black Friday.
1. Pianifica la promozione
Se vuoi attirare un buon numero di clienti devi iniziare a pensare a come organizzare la tua strategia vincente subito dopo l’estate. Il periodo in cui i consumatori iniziano a fare le prime ricerche per questa giornata di sconti è il mese di ottobre, in cui inizia lo shopping prenatalizio. Attirali con promozioni interessanti.
2. Decidi come e quanto scontare
Durante il Black Friday i consumatori puntano ad almeno il 20% di sconto ma, più è lo sconto meglio sarà, questo è evidente. Sii competitivo proponi sconti aggiuntivi per più prodotti acquistati insieme e crea l’attesa giusta magari con un countdown in homepage. Fa in modo che lo sconto sia chiaro.
3. L’importanza dei social
In questa fase possono avvantaggiare il tuo sito di e-commerce e Facebook, Instagram, Youtube sono proprio quello che fa per te, ma crea campagne coinvolgenti e performanti. Usa video, immagini, slideshow e molto altro ancora.
4. Prepara bene il sito
Su internet la lentezza non premia e diversi studi ce lo dimostrano. I clienti saranno interessati a più offerte disponibili per il Black Friday, non lasciarteli scappare. Concediti del tempo per migliorare la velocità del tuo e-commerce soprattutto in fase di pagamento o check-out. Tecnicamente non dimenticare di:
- effettuare il backup di tutto: accertati di farlo periodicamente. Tutti dovranno riuscire ad entrare sul tuo sito di vendita senza rischiare un crash del sistema che qualora avvenga potrà essere ripristinato in men che non si dica proprio grazie a quest’operazione: non trascurarla mai. E se temi i picchi di traffico scopri i vantaggi del Cloud Server.
- ottimizzare le pagine prodotto: comincia con il decidere cosa andrà in offerta e a che prezzo. Lavora sulla descrizione dei prodotti con un copy strategico in grado di farli emergere nel corso delle ricerche online: cerca le parole chiave su Google o Google trends.
5. Implementa il cross-selling
Suggerimenti di vendita che sono collegati al prodotto che il consumatore sta per acquistare. Un esempio concreto? Amazon: se stai acquistando un cellulare subito ti viene proposta una cover di protezione. Idea da copiare non trovi?
6. Prepara il magazzino
Fai una stima di quanto pensi di vendere, ordina i prodotti e tienili da parte per il Black Friday.
7. Usa il passaparola
Ultimo consiglio è restare con i piedi per terra e usare internet per raggiungere più persone possibili senza dimenticare un canale più diretto e personale. I potenziali consumatori possono dribblare le pubblicità o le email ma un sano passaparola no.
8. E-mail marketing
Prepara una campagna adeguata cercando di coinvolgere i tuoi clienti più affezionati con uno sconto speciale a premiare la loro fedeltà. Le e-mail rivestono un ruolo cruciale se fatte bene possono generare un ROI elevato. Poche e dritte al punto ma occhio all’oggetto però, scatena la tua creatività per non essere cestinato o messo in spam.
9. Cura il customer care
Il Black Friday richiamerà clienti nuovi. Crea un canale per le richieste di assistenza e aggiorna la pagina di domande e risposte.
10. Le spedizioni
Non trascurare l’ultimo e più importante elemento prendendo accordi con i corrieri assicurandoti che siano in grado di gestire le consegne.
Ora corri a fare un check e non dimenticare i ritardatari: estendi la promozione di qualche giorno e inizia ad incassare.
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Tiziana Troisi 05/08/2021
Marketing e storytelling: il racconto che fa vendere
Ti piace leggere? Se si, ti sei mai chiesto come mai leggi cosi tanto? Forse questa risposta non vale per tutti ma noi crediamo di sapere perché: l’essere umano ha bisogno di storie, per capire meglio il mondo è gestire al meglio le proprie emozioni.
Se ci pensi bene, è da quando siamo piccoli che per addolcire il nostro sonno ci vieni raccontata la favola della buona notte.
La verità è che le storie, quelle che leggiamo, quelle che ci vengono raccontate da bambini, sono utili per crescere e capire come va il mondo.
Storytelling: l’importanza delle emozioni nel marketing
Ecco perché leggere è bellissimo: dà la possibilità di esplorare altri mondi, di vivere mille vite diverse, di conoscere altri valori e modi di pensare. Ma la cosa più importante di quando leggiamo o ascoltiamo certe storie è sicuramente questa: l’emozione.
Ascoltare o leggere storie ci emoziona. Quante volte guardando un film hai pianto tantissimo? Eppure quel film lo hai visto milioni di volte, ma il finale ti fa sciogliere sempre in un fiume di lacrime. È per questo che ti piacciono le storie: hai bisogno di immedesimarti, di emozionarti, di dare sfogo a tutto quello che provi senza vergogna.
Siamo umani, sono proprio le emozioni a guidare ogni nostra scelta: scegli quel lavoro perché ti fa sentire felice, sposi il tuo compagno perché ne sei innamorato/a.
Nella vita, le scelte più importanti sono fatte con il cuore, seguendo le emozioni. Ecco perché anche nel marketing, da un po’ di tempo a questa parte, sono le emozioni e le storie a farla da padrone.
I grandi brand hanno capito che per vendere non basta più fare pubblicità spettacolari, magari piene di effetti speciali, o con motivetti che restano prepotentemente in testa. Per vendere un prodotto c’è bisogno di raccontare chi è, da dove viene, come è nato. Insomma: c’è da raccontare la storia che si nasconde dietro a quel prodotto.
Il marketing storytelling è proprio questo: le operazioni di marketing che servono per dare la possibilità al pubblico di conoscere il brand e i prodotti venduti attraverso il racconto di una storia. Fare corporate storytelling non è cosi immediato come si possa pensare.
Storytelling: cosa raccontare a chi
Prima di raccontare una storia, proprio come succede ai grandi scrittori, bisogna avere chiari diversi punti:
quali valori vuoi trasmettere?
Non basta una storia qualunque: ogni brand deve essere sicuro che quello che sta per raccontare sia in linea con i valori che la sua azienda ha deciso di trasmettere al pubblico
Target
Il target è importantissimo. Lo è in ogni aspetto delle operazioni di marketing e lo è anche nello storytelling: sapere precisamente a chi ci si sta rivolgendo è fondamentale per capire che tipo di linguaggio utilizzare, quale stile visivo scegliere e tanti piccoli particolari utili per fare breccia nel cuore del pubblico giusto.
Se per esempio il target di un brand è la generazione Z, fare un’operazione di storytelling puntando sulla nostalgia degli anni 90, sicuramente non funzionerà.
Oltre che questi aspetti, sicuramente da non sottovalutare, ci sono anche altre variabili di cui tenere conto quando si decide di affidarsi alla tecnica dello storytelling.
Più di tutto le attenzioni di un brand devono concentrarsi sulla qualità della storia che sta decidendo di raccontare.
Raccontare una storia che funzioni
Come far funzionare un buon contenuto di storytelling?
Ecco alcuni aspetti da curare se vuoi creare uno storytelling che funzioni davvero:
racconto avvincente: anche in un solo minuto, la storia che decidi di raccontare deve essere avvincente: immagina un piccolo video che faccia smettere chi lo vede di fare qualsiasi attività stesse facendo, solo per vedere di cosa si tratta. Ecco: se quella piccola storia cattura la tua attenzione, lo storytelling ha funzionato.
Conoscenza del contesto: hai mai provato a guardare uno spot pensato per un Paese che non sia il tuo? In rete se ne trovano tantissimi, soprattutto di quelli dedicati ai paesi asiatici. Bene, sicuramente, se hai provato a guardarli ti sarai reso conto di non capirli.
Questo perché, per uno spot che funzioni, bisogna tener conto del contesto culturale on cui lo spot stesso si inserisce. Bisogna studiare il proprio pubblico non solo dal punto di vista delle scelte d’acquisto, ma anche rispetto agli aspetti antropologici, culturali e sociali.
Verosimiglianza: collegandoci all’aspetto analizzato sopra, è anche importante che quanto raccontato sia abbastanza credibile da permettere allo spettatore di immedesimarsi. Non è un caso se a fare successo sono le storie di gente comune.
E tu, quale storia vorresti raccontare? Mentre ci pensi, leggi il nostro blog!
Tiziana Troisi 29/04/2022
L’importanza del tone of voice nel marketing
La lingua italiana è una delle più articolate al mondo: per esprimere un concetto ci sono mille parole diverse. Inoltre, a cambiare il significato di una frase contribuisce in maniera fondamentale anche il tono di voce. Se si è arrabbiati si pronuncia una frase in un modo, se non lo si è il tono diventa sicuramente diverso.
Il cambio di tono aiuta, inoltre, a destreggiarsi attraverso i contesti più disparati. Per esempio, parleresti allo stesso modo ad un bambino e ad un adulto? La risposta è probabilmente no!
Proprio questo è il motivo per cui il tono di voce è fondamentale non solo nella vita di tutti i giorni, ma anche per sviluppare un’adeguata strategia di comunicazione. Questo aspetto del linguaggio diventa fondamentale per il settore del marketing. Approfondiamo insieme come.
Tone of voice: che cos’è
Ad essere particolarmente importante per il successo di un brand non è solo il contenuto che veicola ma anche il come. Il tone of voice diviene protagonista. Non sai cos’è? Te lo spieghiamo subito: il tone of voice è il registro utilizzato dal brand per parlare al suo pubblico.
È il modo con cui l’azienda si rivolge al suo target, ma non solo: esprime i valori di cui il brand stesso si fa promotore. Aiuta a conoscere meglio un’azienda, a raccontare una storia, a creare un’identità che sia riconoscibile nel tempo.
Nel marketing, per riuscire ad avvicinarsi a nuovi clienti, è fondamentale sapersi raccontare bene e, soprattutto, saperlo fare in maniera accattivante. La nuova generazione di clienti non vuole solo comprare un prodotto: i nuovi clienti vogliono ascoltare la storia di come sia nato quel prodotto, vogliono creare un legame forte con il brand.
Dopo aver chiarito il concetto, possiamo analizzare nel dettaglio quali sono i processi che portano a questa scelta e il modo in cui questa influenza in tutto l’immagine del brand.
Tone of voice e brand persona: che lingua parlano i brand?
Come si sceglie il giusto tone of voice? Ti sveliamo un segreto: quella che sembra una scelta attiva non lo è mai. Sono sempre i clienti a decidere, indirettamente, la lingua che un brand dovrà parlare.
Ogni azienda, infatti, periodicamente, cerca di fare un’indagine sul suo pubblico. Per esempio, quando è il momento di lanciare un nuovo prodotto, si cerca di immaginare quali siano le caratteristiche del potenziale cliente che potrebbe voler acquistare il prodotto.
Si cerca di creare una vera e propria persona virtuale: la buyer persona è un vero e proprio individuo con credenze, desideri, paure e problemi. In base alle caratteristiche individuate nella buyer persona, ogni brand sceglie il linguaggio adatto per arrivare al suo cuore e conquistarne la fiducia.
Il tone of voice di un brand dipende dal target che il brand vuole conquistare. Vediamo insieme qualche esempio pratico per capire meglio.
Tone of voice: qualche esempio
Partiamo con un classico e prendiamo un brand come Mulino Bianco, il target è principalmente costituito da famiglie e da bambini: il tono di voce utilizzato sarà informale e rassicurante, ma sempre molto professionale.
Se, al contrario, si osserva la comunicazione di un brand come Cèrez, si nota subito un cambio di registro: il linguaggio scelto è originale, irriverente e a tratti dissacrante.
Ci sono brand che del loro tone of voice irriverente e in netto contrasto con il prodotto offerto hanno fatto un vero e proprio marchio di fabbrica.
C’è per esempio Taffo, un’agenzia funebre romana che con la sua ironia riesce a trattare temi importanti e a far sorridere milioni di follower sui social.
Un altro brand famoso per il suo tono particolarmente irriverente è sicuramente Durex, noto brand di profilattici che, attraverso una buona dose di ironia è riuscito a conquistare il cuore di milioni di giovani. Non solo, con questo modo di comunicare è efficace anche per educare, tra una battuta e l’altra, i giovani al sesso sicuro.
L’importanza della voce
Come individuare il giusto tone of voice? Non esiste una risposta giusta o sbagliata ma la necessità di definire in modo chiaro e inequivocabile l’identità della propria azienda. Il tone of voice, pertanto, è un elemento da tenere assolutamente in considerazione se si vuole creare un legame reale e duraturo con i propri clienti. Raccontarsi senza riserve premia sempre, e aiuta il brand a essere unico.
Paola Palmieri 30/03/2021
SEA marketing: cos’è, a cosa serve e quali strumenti usa
Oggi sentiamo sempre più spesso parlare di termini quali SEM, SEO e SEA: ma qual è la differenza? Sicuri di conoscerla bene? Anche se un po’ tutti iniziamo a masticare termini fino a qualche tempo fa del tutto sconosciuti, è bene sgomberare il campo da eventuali dubbi e chiarire al meglio i concetti. Se cerchi la chiave per una buona campagna di marketing il segreto è tutto qui.
Ti va di approfondire con noi di marketing e non solo il concetto di SEA? Partiamo dalla sua definizione.
Cos’è la SEA
Facciamo un passo indietro. Il settore del web marketing che si occupa di generare più traffico e dunque di garantirti maggiore visibilità, si definisce Search Engine Marketing (SEM), al suo interno distinguiamo due ambiti: SEO da un lato e SEA dall’altro, spesso complementari per raggiungere l’obiettivo desiderato.
Mentre il SEO non ha quasi più segreti e ci consente, con la giusta tecnica, di raggiungere posizioni performanti sui diversi motori di ricerca, di SEA quasi non se ne sente più parlare. Di cosa si tratta esattamente? Stiamo parlando di una disciplina che si occupa di annunci a pagamento sia su siti partner che su motori di ricerca. Prepara il tuo budget!
Come funziona la SEA: due preziosi step
Primo passaggio è quello di individuare la migliore piattaforma su cui pubblicizzarsi. Una su tutte è proprio Google e più precisamente Google Ads, strumento promozionale che ha una buona quota di mercato, ma non è l’unico. Ulteriori piattaforme si stanno facendo largo nel settore e consentono di metterti in contatto con un maggior numero di utenti e rendere la tua strategia sempre più precisa e performante. I social network, per esempio, sono al momento da attenzionare: hai già sperimentato Facebook Ads o Linkedin Ads? Non puoi contare su grossi numeri ma essi sono incredibilmente specifici.
Secondo step è guadagnarsi la parola chiave giusta e puntare tutto su di lei: vediamo nel dettaglio l’importanza della keyword. Scegliere la parola chiave su cui far convergere la nostra campagna a pagamento, infatti, è un passaggio fondamentale in cui riveste un ruolo centrale il costo. Su Google, ad esempio, ci sono delle vere e proprie aste per conquistarsi la parola chiave prescelta. Ovvio che questo diverso costo per click dipende da più fattori:
• Concorrenza
• Ricerca mensile
• Richiesta
• Offerta degli inserzionisti.
Questi solo alcuni dei fattori ma il lavoro per una buona SEA è molto di più di un semplice costo, ogni elemento va soppesato e ogni aspetto va curato nel dettaglio. Ma veniamo ai vantaggi.
I vantaggi della SEA
Il principale vantaggio della SEA è legato alla sua rapidità. Se con una campagna SEO, infatti, i risultati tardano ad arrivare, con la SEA puoi ottenere un ottimo posizionamento già dopo qualche giorno e dunque il costo è ben ripagato.
Tra gli altri vantaggi troviamo anche che, con la SEA, hai la possibilità di raggiungere il tipo di pubblico che vuoi: targettizzazione raffinata. La SEA ti consente, infine, di attirare l’attenzione su di te e migliorare la visibilità del tuo brand aumentando la cosiddetta brand awareness il che si traduce in un maggior numero di conversioni preziose per il tuo business.
Conclusioni
Alla luce di quanto letto fino ad ora risulta evidente che, affinché una campagna di marketing abbia successo e tu possa avere impatti positivi sia fondamentale integrare nel mix strategico campagne di Search Engine Advertising. Attingere a tecniche di SEO e SEA insieme ti aiuterà a procedere armonicamente.
Se hai dubbi o domande non esitare a contattarci o a scrivercelo nei commenti. Per saperne di più sul mondo del marketing e non solo segui i nostri prossimi appuntamenti: ti aspettiamo!