Come L’AI sta cambiando il modo di fare marketing

Le nuove tecnologie e le intelligenze artificiali stanno offrendo un grande supporto al mondo del marketing, vediamo in che modo!

Gabriella Avallone 30/11/2021 0

Le nuove tecnologie e le intelligenze artificiali stanno offrendo un grande supporto al mondo del marketing. Aumentano notevolmente la capacità di raccogliere ed elaborare dati che prima non si pensava di analizzare in così vasto numero (data-driver) ma offrono anche la possibilità di implementare la Customer Experience (CX) in modo rapido e personalizzato.

Come L’AI sta cambiando il modo di fare marketing

L’AI ha cambiato il modo di fare Marketing, andiamo verso l’automatizzazione dei processi che caratterizzavano il marketing tradizionale per coinvolgere i clienti, analizzare i loro comportamenti di acquisto e fornire contenuti mirati per farli entrare sempre più nel ciclo di vendita.

Si punta ora a coinvolgere sempre più i clienti, offrendo la possibilità di formare connessioni personalizzate e significative con il brand di riferimento. Sarà questa in grado di costruire loyalty individuando specifici bisogni del target.

 

Un’esperienza che ha coinvolto in breve tempo tutti i settori. Ti sarà capitato più volte di imbatterti nella formula più classica: “Se ti è piaciuto questo, potrebbe interessarti anche…”. Raccomandazioni e consigli basati sul Deep Learning che aiuta a determinare cosa è più probabile che l’utente stia cercando.

 

L’intelligenza artificiale ha investito diverse aree del marketing. Vediamo quali ed in che modo:

  • Marketing Research;
  • Marketing Strategy;
  • Marketing Action.

 

Ricerca:

Nel primo ambito elencato, quello del Marketing Research, l’AI ha caratterizzato l’impatto nelle attività di Visual. La relazione tra consumatori e brand si basa su una serie di reazioni che possono essere positive o negative. Grazie alle tecnologie legate al mondo dell’Intelligenza artificiale risulta sempre più facile riuscire ad identificare le sfumature nel “Sentiment” dei consumatori, aiutando così il brand a comprendere le emozioni dell’utente su ampia scala ed in tempo reale.

Per questo è possibile che hai sentito parlare di Sentiment Analysis, di Emotion AI o anche di Visual Listening. Quest’ultima tecnologia ad esempio consente di valutare al meglio come vendono percepiti i contesti visivi ed aiuta a migliorare questa percezione.

 

Strategia:

L’AI ha rapidamente portato ad evolversi anche nel mondo nell’area del Marketing strategico grazie al processo di segmentazione dei consumatori. L’Intelligenza artificiale infatti è in grado di identificare gruppi dinamici di individui omogenei, con l’obiettivo di focalizzarsi su di uno specifico target. Quest’analisi avviene in modo mirato, attraverso un mix di canali digitali e touchpoint.

Ad esempio credo che ormai sia noto a tutti che vengono utilizzati degli strumenti durante il monitoraggio delle performance nelle campagne di marketing per valutare quanto effettivamente ci sia stato un ritorno sull’investimento (ROI). A tal proposito si utilizza il modello del Marketing Effectiveness (MEM) in grado di intercettare ed elaborare alti volumi di dati con crescite esponenziali.

 

Azione:

Per quanto riguarda invece la sfera dell’azione, abbiamo già visto come per coinvolgere i clienti in modo attivo vengano utilizzati dei Chatbot o degli Assistenti Virtuali. Questo aspetto verrà sempre più migliorato perché consente di offrire esperienze personalizzate su ampia scala. I consigli che possono offrire tramite Machine Learning e Natural Language Processing, saranno nel tempo sempre più mirati, garantendo un’interazione perfetta tra brand e consumatore in modo del tutto automatico.

 

L’AI nel prossimo futuro sarà sicuramente un aiuto in più anche per quanto riguarda le previsioni. Oltre alla gestione dei dati per creare una migliore esperienza per i consumatori, si riuscirà con il tempo ad ottenere anche specifiche analisi per prevenire e puntare quindi sul vantaggio competitivo.

 

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Paola Palmieri 12/03/2021

Uso delle app: com'è cambiato nell'ultimo anno e perché

Quest’ultimo anno ha profondamente cambiato il nostro modo di vivere, relazionarci e lavorare: da un punto di vista della tecnologia questo ha segnato un nuovo inizio. Se sfogliamo insieme alcune indagini e ricerche compiute nel 2020 - non solo a livello nazionale ma globale - notiamo che è stato registrato un incremento dei download delle app e su tutti i device. Perché? 

I numeri

Partiamo dai numeri che fotografano perfettamente la situazione. L’Istat, infatti, per quanto concerne il commercio al dettaglio in Italia, registra un aumento del 50% rispetto ad un anno fa ed un +35% per i primi mesi dell’anno. 

Un anno di pandemia: i vantaggi nell’uso delle app

Le persone trovano nelle app un valido supporto per migliorare la quotidianità e, se prima era uno strumento utile per divagare, oggi torna più utile che mai specialmente sul lavoro. 

Scopriamo insieme le tendenze registrate avendo ben chiaro come non solo il nostro modo di approcciarci ad esse sia cambiato ma anche il tempo che vi dedichiamo, sempre un po' in più. 

Le app più scaricate: 5 ambiti

Le app sono diventate nostre compagne di avventura, sempre più uno strumento da cui è difficile separarci e, se la parola d’ordine di questi ultimi dodici mesi è stato smart working per gli adulti e didattica a distanza per i più piccoli, è chiaro intuire come le app più scaricate riguardino proprio quest’ambito. Vediamolo più da vicino. 

1. App per l'home working: per avere spazio di archiviazione in più, organizzare video-conferenze, condividere file e fare presentazioni performanti. In più per mantenere sempre vivo il contatto con i colleghi sono state messe a punto app cucite su misura per ogni esigenza: un modo tutto nuovo per fronteggiare l’emergenza. 

Interessante anche il modo in cui le stesse app ci supportano nel piano di studi dei nostri bambini: lezioni, compiti ed interazioni si svolgono sempre più online. Distanti ma uniti.

2. Alzi la mano chi, in quest’ultimo anno, non ha sottoscritto invece un nuovo abbonamento per vedere le serie tv preferite! Milioni i download di app per vedere film in streaming ma anche sport e crearsi così un nuovo modo per trascorrere il tempo libero insieme ai propri cari anche se a distanza. Il marketing si inserisce in questo filone facendo diverse offerte: dal mese gratis ad accesso illimitato a tutte le categorie di film con un occhio di riguardo ai più piccoli lanciando prime visioni proprio on line. Numerosi i competitor così come le opportunità da cogliere.

3. Come prendersi cura di se stessi? Con un po’ di sano movimento e se le palestre sono chiuse poco importa le app sono sempre accessibili e via coi download. Programmi personalizzati di allenamento, personal trainer pronti a supportarti e molto altro ancora. Il fitness è a un click da te

4. Anche il settore food ha compiuto un interessante balzo in avanti con numerose attività che, a colpi di app, propongono consegne a domicilio e una varietà di prodotti davvero interessanti. Dal sushi alla pizza tutti si sono tuffati in quest'avventura per andare incontro alle mutate esigenze dei clienti. 

5. In ultimo il 2020 è stato un anno fondamentale per il settore dell’e-commerce. Tutti i negozi hanno avuto una necessità: divenire virtuali per proporre i propri prodotti ai clienti (o presunti tali) e le app sono divenute lo strumento ideale per semplificare gli acquisti, anche nei pagamenti

Con il passare del tempo sono diventate consuetudine nelle nostre vite: e tu quale app usi di più, per il lavoro o il tempo libero? Se ti va faccelo sapere nei commenti e seguici per altre informazioni e curiosità che riguardano il mondo del Marketing e non solo. 

 

 

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Tiziana Troisi 28/02/2022

Marketer: chi è e cosa fa il lavoratore del marketing

La società della rete ci ha abituato a cambiare il modo di concepire il lavoro: con i social e la rete sono i aumentate le possibilità di carriera di chi si occupa digitale, ma , di contro, sono aumentate anche le competenze richieste a chi vuole lavorare in questo campo.

Quello del digitale è un settore in continua e forte espansione, che necessita di un continuo aggiornamento di competenze. Chi lavora con i social deve necessariamente stare al passo con le ultime tendenze in fatto di software, metriche e tutto quello che c’è da sapere.

Marketer: non solo pubblicità  

Il lavoro digitale è da sempre stato svolto attraverso le sinergie: realizzare una campagna di marketing che funzioni vuol dire occuparsi di tanti aspetti contemporaneamente:

  • Grafica e cura della brand identity
  • Ricerche di mercato
  • Targeting e creazione di eventuali brand persona
  • Creazione dei contenuti
  • Community managing

Tutte queste competenze si intersecano inevitabilmente l’una con l’altra, ma vengono svolte da persone diverse in modalità diverse. Ogni aspetto del marketing richiede competenze specifiche che vanno acquisite studiando in ambiti che apparentemente non hanno nulla in comune.

Per esempio, per studiare come creare Brand identity si devono avere specifiche competenze nell’ambito grafico. Se invece si è interessati a dati e metriche ci si deve spostare verso l’ambito dell’economia aziendale e della statistica.

Chi non sconosce il marketing da vicino, tende a pensare a questa disciplina come all’ambito che si occupa esclusivamente di pubblicità. In realtà, se ci si informa sulla disciplina con la giusta attenzione, si capisce subito che non  è esattamente cosi.

Negli anni la teoria del marketing si è evoluta di parecchio, andando ad abbracciare diversi ambiti. Le aziende hanno finalmente capito che per fare uno spot che funzioni bisogna per prima cosa indagare quanto quelle persone siano adatte al prodotto che si sta per vendere.

Lavoro? Non solo. Marketer per passione

Chi vuole diventare un marketer, cioè una persona che si vuole occupare di marketing in senso stretto, deve avere non solo delle competenze specifiche ma anche delle precise inclinazioni che gli permettano di svolgere al meglio il proprio lavoro.

Se vuoi diventare un marketer, devi riconoscerti in almeno uno dei profili descritti qui sotto:

  • Profilo numero uno: il nerd. Sei un appassionato di cultura pop, il mondo della rete e delle community per te non ha segreti. Ormai, anche con i tuoi amici non fai altro che comunicare attraverso meme e gif. Se è cosi, saresti perfetto come social media manager.
  • Profilo numero due: il curioso. Ti affascina la psicologia, vuoi cercare di capire le emozioni delle persone. Cosa succede nella mente delle persone quando vedono una determinata immagine? Se ti fai spesso questa domanda il posto giusto per te si trova tra le fila di chi svolge il lavoro preliminare rispetto alle campagne di marketing pure.
  • Se sei una persona creativa che sa giocare con le parole e ha sempre ottime idee il ruolo perfetto per te sarebbe nella parte operativa delle campagne, in ruoli quali possono essere il direttore creativo o il copywriter.

Come diventare un marketer

Se ti sei ritrovato nelle descrizioni precedenti, è arrivato il momento di decidere quale strada percorrere per diventare un marketer. Ma come si diventa un professionista del marketing digitale? I percorsi possibili sono tanti e possono creare un po’ di confusione; quindi, abbiamo deciso di darti qualche info utile.

Se vuoi partire dalle basi teoriche, il nostro consiglio è quello di scegliere una facoltà universitaria che si occupi nello specifico di marketing digitale. L’università, oltre a fornire la giusta base teorica, dovrebbe poter fornire le giuste risorse pratiche per capire al meglio questo mondo.

Se non te la senti di intraprendere una carriera universitaria, stai tranquillo, quella non è l’unica strada. Ci sono tanti master e corsi di formazione che possono indirizzarti al meglio e offrirti la giusta preparazione per lavorare in questo campo.

La cosa importante da fare, in una situazione iniziale, è valutare bene le fonti a propria disposizione. Ci sono tantissimi enti che offrono corsi, ma non tutti i corsi sono uguali. Prima di scegliere chiedi pareri, informati al meglio e valuta tutte le possibilità.

Scegli sempre un percorso che sia riconosciuto e accreditato. Il marketing non è uno scherzo.

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Gabriella Avallone 31/03/2022

Pubblicità in 3D questo è il presente!

La pubblicità è da sempre frutto di creatività e innovazione, oggi sorprende ancora di più grazie alle nuove tecnologie che la rendono niente di meno che 3D.

 

Si pensava a questo genere di cose come futuristiche ma è ora di darsi una svegliata perché viviamo già nel futuro! E probabilmente questa è la strada che seguirà l’advertising.

Un chiaro esempio ci arriva dalla città di Tokyo, in Giappone, da Time Square a New York, da Piccadilly Circus a Londra.

Pubblicità in 3D nel mondo

Un tripudio di luci, suoni e colori che si fondono in un’esperienza visiva totalmente immersiva e sorprendente. Uno strumento così attrattivo non poteva finire che in mani migliori, quelle dei creativi che stanno affascinando i passanti ed il web con le loro pubblicità in 3D.

 

Per la precisione è a Cross Shinjuku Vision, uno degli spazi pubblicitari più discussi che si trova all’esterno della Shinjuku a Tokyo, una delle stazioni più grandi del mondo. Infatti è proprio qui che per la prima volta in 3D pare sia apparso un enorme gatto, che sembrava interagire con i passanti, oltre che dormire e fare le fusa nei difficili giorni di pandemia.

 

Brand che hanno scelto la pubblicità in 3D

 

Lo schermo pubblicitario con il gigantesco gatto è stato realizzato da MicroAd Digital Signage e Yunika Vision su commissione di Cross Space, l’azienda proprietaria dell’edificio. Quello che hanno avuto modo di ammirare i passanti e centinaia di persone in web è in realtà, un test: il debutto ufficiale della campagna pubblicitaria avverrà il 12 luglio.

 

 

Si trattava di un’immagine 3d in qualità 4K su di uno schermo di 154,7 metri quadrati con una tecnologia di schermo curvo e LED che consente di rendere ciò che viene rappresentato come estremamente realistico.

Le immagini hanno fatto ben presto il giro del web ma non è stata di certo l’unica volta che sia apparso qualcosa di realistico: Infatti è possibile ricordare già uno spot Coca Cola che ha rivoluzionato il mondo delle ADV nella piazza di Times Square su di uno schermo che misurava 20.7 x 12.8 metri e composto da 1.760 led e garantivano un’alta risoluzione; O ancora Ray-Bay che rappresentava i famosi occhiali tra varie emoji. Per non dimenticare L’Ocean Outdoor, specialista del 3D a Piccadilly Circus dove apparivano diversi brand tra cui Poker Star, Deliveroo, Netflix, Vodafone e altri ancora.

 

 

L’anamorfismo, era un effetto di illusione ottica per cui un’immagine veniva proiettata sul piano in maniera distorta, rendendo il soggetto riconoscibile solo se osservato da un particolare punto di vista, in questo caso la piazza. In questo modo si dava l’illusione dell’effetto 3D ai passanti.

 

Tra le più recenti e ben realizzate invece vediamo la Nike pronta a festeggiare gli otto anni del Nike Air Max Day, il 26 marzo e in occasione del 35esimo anniversario di Nike Japan con un incredibile cartellone pubblicitario fuori la stessa stazione di Shinjuku dove si vedevano diversi modelli di Air Max uscire da un’enorme scatola che volteggiava in aria. Non ci sono parole per descrivere l’effetto che si prova guardando quelle immagini, le sneakers dei migliori modelli in formato 3D.

 

 

Per quanto riguarda la scelta della location, pare non sia un caso, difatti è stata scelta in quanto vi transitano davanti ogni giorno oltre 200.000 persone e difatti per manifestazioni spesso utilizzano tutto lo spazio sovrastante dell’edificio per ospitare eventi, come ad esempio è accaduto proprio in occasione dello stesso Air Max Day.

 

Portiamo pazienza che presto anche tra le nostre strade troveremo pubblicità, spot e chissà cos’altro in formato 3D. Secondo voi quale sarà la prima pubblicità che vedremo in 3D in Italia?

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