Food Marketing: il cibo vive di emozioni
Come promuovere un prodotto tutto da mangiare!
Tiziana Troisi 29/07/2021 0
Lo sai benissimo anche tu: mangiare è un bisogno fondamentale per la nostra sopravvivenza, ma non si tratta solo di questo: il rapporto tra essere umano e cibo è sempre stato qualcosa di più profondo che un semplice bisogno primario da soddisfare.
Pensaci un attimo: tutti i momenti più belli della nostra vita sono legati ad una tavola imbandita: matrimoni, feste di laurea, comunioni, ma anche la semplice domenica a pranzo dai nonni. Tutti momenti che restano nei ricordi: ricordi pieni di profumi, sapori ed emozioni indelebili.
Mangiare per stare bene
Già, perché è innegabile che il cibo sia legato alle emozioni e alle sensazioni: mangiare un buon piatto attiva i recettori della serotonina, che nel nostro cervello è l’ormone della felicità. Mangiare qualcosa di buono ci fa sentire felici e soddisfatti, anche se un po’ in colpa.
È proprio per questo che alcune persone si rifugiano nel cibo quando sono tristi e giù di morale, gestendo il loro rapporto con il cibo come se si trattasse di un vero e proprio confort.
Dillo: almeno una volta nella vita sei stata anche tu una giovane Bridget Jones che mangiava gelato in pigiama sul divano per dimenticare le delusioni d’amore.
Non solo cibo: mangiare con il cuore
Insomma, da qualunque lato la si voglia guardare il rapporto con il cibo non è mai stato e mai sarà un semplice rapporto utilitaristico: mangiamo per evocare ricordi ed emozioni, basta un semplice piatto di pasta asciutta presentato nel modo giusto per farci tornare indietro di anni e farci sentire piccoli ed indifesi.
Questo nuovo modo super emotivo di concepire il cibo ha cambiato in modo significativo la vita di chi decide di aprire un’attività di ristorazione: oggi un’attività che offre del cibo non deve solo cucinare.
Entrare in un nuovo locale, deve voler dire vivere un’esperienza enogastronomica unica nel suo genere. Un ristoratore emergente deve avere fin da subito chiara l’importanza di affidarsi ad un buon piano di food marketing, che renda fin da subito chiara la sua identità.
Food Marketing: consigli utili per raccontarti con i tuoi piatti
Che cos’è il food marketing? Per food marketing si intendono tutte le operazioni di marketing necessarie a creare un’identità forte e riconoscibile che aiuti il ristoratore ad essere seguito e riconosciuto.
In cosa consiste, di fatto, un buon piano di food marketing?
Creare un logo riconoscibile che rispecchi i propri valori: è inutile negarlo, anche l’occhio vuole la sua parte. Il logo, per una nuova attività, è fondamentale: bisogna fare il modo che il futuro cliente ci riconosca subito e al primo sguardo sappia cosa stiamo per offrirgli.
Per un effetto ancora più significativo, è importante riprodurre lo stesso stile grafico anche sul menù, utilizzando magari gli stessi colori del logo.
Avere un brand mantra: pensare ad una frase che riassuma quello che il locale deve significare per chi decide di visitarlo. Poche parole che restino in testa. Non sembra, ma funziona.
Curare bene i social con un piano editoriale definito: se frequenti i social , lo sai già benissimo. Il trend del food porn spopola ovunque: spesso si trovano nuovi locali da visitare proprio guardando le foto dei loro bellissimi piatti su instagram.
Ecco perché per le nuove attività avere una buona presenza online è fondamentale: serve a raccontare con le immagini quello che fai, serve per presentarti e raccontare il progetto. Serve a far capire agli altri che dietro il brand non c’è solo un imprenditore, ma anche e soprattutto una persona.
L’importanza della community e dello storytelling
Altrettanto importante è avere una solida community che riconosca la faccia che c’è dietro ad un brand e la veda come quella di un amico di famiglia, ti farà vincere. Sempre. Instaura un dialogo onesto con i tuoi followers, mostragli le materie prime, le ricette migliori. Coinvolgi nella tua idea di brand. Lo adoreranno.
Storytelling: oggi i clienti non vogliono solo un servizio, vogliono una storia. Una storia che sia fatta anche di fallimenti e di difficoltà, una storia reale. Se vuoi riuscire nella tua impresa dovrai raccontarti. Senza filtri, senza censure. Il posto che hai creato deve parlare di te, della tua città, di tutto quello a cui tieni.
La stessa cura dovrai metterla, ovviamente, anche nei piatti. Cerca di creare qualcosa di evocativo, che porti sulla bocca dei clienti qualcosa di nuovo, con il sapore e la cura dell’antico.
La tradizione funziona sempre.
Se sei appassionato di marketing e vuoi altri consigli per far funzionare la tua attività, segui il blog.
Potrebbero interessarti anche...
Tiziana Troisi 06/08/2020
Adv on line, da dove cominciare
Il Digital Advertising è ormai un elemento fondamentale in una strategia di marketing. Le incredibili possibilità che offre sono soprattutto legate alla tracciabilità dei comportamenti degli utenti, all’automazione delle attività e dell’analisi dei risultati. Attraverso questa attività di advertising è possibile, infatti, raccogliere, integrare e analizzare dati provenienti da diverse fonti. Ma cosa si intende per adv on line e come si può impostare una campagna? Vediamolo insieme.
Cos’è l’advertising on line?
L’ Online Advertising, chiamato anche marketing online o marketing digitale è una forma di pubblicità che utilizza Internet come canale. Gli annunci pubblicitari possono essere veicolati in molteplici modi ed essere composti da solo testo, da immagini o video. Un solo annuncio può essere composto da diversi tipi di contenuti. Possiamo distinguere varie tipologie di pubblicità on line come:
- Display Advertising
- Search Advertising
- Social Media Advertising
Display e programmatic Advertising
Con l’avvento di internet gli spazi pubblicitari vennero concepiti esattamente come gli annunci sui giornali cartacei. Il Display advertising utilizza spazi a pagamento all'interno di un contenuto di interesse dell'utente in cui promuovere un prodotto o servizio. I formati sono:
- Banner e buttons
- Pop-up e pop-under
- Rich Media
- Interstitial e Superstitial
Gli spazi vengono negoziati in maniera automatica, attraverso sistemi di aste. Il Programmatic Advertising consiste esattamente in questo tipo di compravendita automatizzata degli spazi pubblicitari.
Adv on line, Search advertising
Il Search Engine Marketing (SEM) è un ramo del marketing digitale che nasce allo scopo di attrarre traffico specializzato sul sito. Esso include due strategie di web marketing: la Search Engine Optimization (SEO) e la Search Engine Advertising (SEA). La Search Engine Advertising (SEA) è la pubblicità legata ai motori di ricerca. Nelle campagne di search advertising l’inserzionista paga per far comparire nella SERP il proprio sito in corrispondenza di termini e parole ritenute rilevanti per la ricerca che effettuerà l’utente. La pubblicità online legata alla ricerca di keyword viene pianificata secondo il modello dei pay-per-click (PPC). L’inserzionista, insomma, paga solo se l’utente clicca sul link sponsorizzato visualizzato dopo la ricerca. Questo tipo di strategia è altamente performante purché vi sia alla base uno studio attento delle keyword e della loro competitività. Se l'analisi è svolta correttamente l'annuncio appare nella pagina dei risultati del motore di ricerca in prima posizione. Un vantaggio per l'inserzionista ma anche per l'utente che effettua la ricerca!
Social Media Advertising
I tipi di pubblicità on line finora elencati sono relativi a siti e motori di ricerca. Oggi una delle forme di adv on line più richieste è però il Social Media Advertising. Questa forma di pubblicità fa parte del Social Media Marketing ed è costituito da messaggi pubblicitari, di tipo display, mostrati negli aggiornamenti degli utenti dei social network. Si tratta di contenuti pubblicitari che hanno l’aspetto di un semplice contenuto social dal quale si differenziano per la presenza della scritta “Sponsorizzato”. Fare pubblicità sui social è tutt’altro che semplice, vanno rispettati formati di immagini e durate specifiche per i video. Il messaggio dovrà poi avere una densità di testo ben definita e una CTA efficace. La definizione del target, detto anche pubblico, è un altro elemento da dover studiare con attenzione.
ROI, investimenti e costi
Nel momento in cui viene definita una campagna, l’inserzionista determina il proprio budget e il valore della puntata massima (bid). La metrica di riferimento in questi casi è il costo per visualizzazioni, detto CPM. L’inserzionista paga per il numero di visualizzazioni che riesce a ottenere, non superando il valore della propria puntata massima. Abbiamo già accennato anche alla possibilità di un altro tipo di investimento: se l’obiettivo è indirizzare gli utenti al proprio sito tramite un link si definisce il Cost-per-Click massimo (CPC). La campagna avrà quindi lo scopo di far ottenere più click possibili e l'inserzionista pagherà per ogni click ottenuto sul link. Infine, si può ottimizzare la campagna rispetto a una specifica CTA, un download, un acquisto on line, un form da compilare. In questi casi, la metrica chiave è il costo medio per far sì che un cliente realizzi la specifica attività. Questa "misura" è detta CPA o Cost-per-Activity. Per sapere come e quanto investire, l'ideale è affidarsi ad un esperto marketers. Vero è che però ogni piattaforma, da Google Ads a Facebook Ads, fornisce dati in base ai quali è possibile stabilire il numero di utenti raggiungibili con un determinato budget.
Anche così spiegato l’adv on line ti sempre troppo complesso? Continua a seguirci perché nei prossimi post parleremo più ampiamente di tutti gli argomenti accennati in questo post. Facci sapere nei commenti quale ti interesserebbe approfondire di più!
Paola Palmieri 30/04/2021
Analisi della concorrenza: cos’è, come farla e perché serve
Cos’è l’analisi della concorrenza
Nel settore del marketing l’analisi della concorrenza non è altro che l’osservazione di scelte e strategie delle imprese dei competitor in un ben definito segmento di mercato. Ora, questa analisi si rivela davvero preziosa per poter migliorare la tua strategia aziendale. Perché?
Perché se attuata correttamente permette di evitare di inciampare in alcuni tra i più comuni errori o, meglio, di poterti ispirare alle best practice dei concorrenti.
Spesso si tende a non sviluppare un’adeguata analisi della concorrenza e questo essenzialmente per due ragioni:
- o per risparmiare denaro
- o, peggio ancora, sottovalutando il potere che ha.
Se ti stai chiedendo come farla, prosegui pure nella lettura: ti sveleremo ogni segreto.
Come fare l’analisi della concorrenza in 3 step
Per fare un’adeguata analisi della concorrenza è bene rivolgersi a dei professionisti del settore, in questo caso, a delle vere e proprie agenzie che si occupano di questo. Iniziamo insieme con l’individuare i tre passaggi fondamentali da compiere:
- determinare il segmento di mercato in cui si opera e il tipo di prodotto o servizio che si propone;
- sulla base del passaggio precedente, selezionare quali possono essere i principali competitor in azione;
- individuare quali sono le strategie portate avanti dai competitor, mettendo in evidenza punti di debolezza e punti di forza.
Tutto parte dall’individuare i tuoi competitor che è molto più semplice di quanto tu possa credere: o fai ricerche in rete, inserendo luogo e tipologia di impresa, o quattro passi a piedi nella zona in cui operi per scovare e studiare i tuoi eventuali competitor.
I vantaggi
Il vantaggio principale di ricorrere all’analisi della concorrenza è quello di entrare in possesso di alcuni dati e informazioni utili ad aggredire il mercato. Non tralasciare elemento alcuno – bilancio, saldo, soci – e procedi scrupolosamente nella raccolta dei dati che poi trasferirai in tabelle che saranno il tuo punto di riferimento.
Vediamo insieme, una volta raccolte più informazioni possibili, come procedere all’analisi della concorrenza vera e propria riordinando ed elaborando tutti i dati. Pronto a scoprirlo?
L'elaborazione dati
Il metodo migliore è quello di creare tabelle, grafici o fogli di calcolo che possano aiutarti a capire meglio la situazione delle imprese concorrenti e le differenze che ci sono con la tua. Solitamente si punta a mettere in evidenza i prodotti venduti, il fatturato, il tasso di rischio, il ROI (ritorno sugli investimenti) e così via.
In concreto, per confrontare il tuo business con quelle di altre aziende dovrai considerare i ricavi e rapportarli a:
• stesso orizzonte temporale
• stessa valuta
• fattori strutturali.
I dati oggettivi sono un importante elemento da cui partire per la propria indagine ma ad essi possiamo affiancare anche considerazioni personali, ossia dati soggettivi preziosi per strutturare una strategia ad hoc.
Al termine dell’analisi è doveroso fermarsi a riflettere su dove è più opportuno intervenire per migliorare il business e colmare gap esistenti: procedi per obiettivi. Per essere più competitivo che ne dici di affidarti al modello di Porter? Ne hai già sentito parlare?
Analizza la tua azienda con il modello delle 5 forze competitive
Con questo modello, detto anche analisi della concorrenza allargata, puoi individuare le forze che, con la loro azione, erodono la redditività a lungo termine delle imprese. Individuarle il prima possibile permette all’impresa di fronteggiarle adeguatamente.
Gli attori di tali forze sono:
• Concorrenti diretti
• Potenziali concorrenti
• Fornitori
• Clienti
• Produttori di beni sostitutivi che pur producendo prodotti diversi possono intercettare e soddisfare i bisogni dei clienti.
L’analisi della concorrenza è fondamentale per migliorare la tua strategia: qual è la tua esperienza personale? Scrivicelo pure nei commenti e non perderti i prossimi appuntamenti con il marketing e non solo.
Gabriella Avallone 11/01/2021
Come definire una strategia per l’impresa online: il piano operativo
Perché è importante avere una strategia?
Siccome un’azienda ha degli obiettivi di business da perseguire, non può permettersi di intraprendere il percorso operativo come un’avventura. La sua presenza online, ad esempio, deve necessariamente essere pianificata nei minimi dettagli.
La strategia
Partiamo col chiarire che cos’è una strategia online.
È l’insieme di scelte e linee guida in cui ci si chiede:
- Che ruolo ha il marketing online per il raggiungimento degli obiettivi di business;
- In quali mercati geografici vuole essere presente l’impresa;
- Quali tipologie di clienti vuole raggiungere.
I vantaggi
Continuiamo per capire quali sono i vantaggi del marketing online. Sicuramente un’azienda che decide di investire nel digitale avrà opportunità quali:
- Integrare e supportare il marketing dell’azienda con attività di comunicazione online;
- Essere più competitiva sfruttando il digitale per il raggiungimento degli obiettivi di business;
- Allinearsi a quelle che sono le scelte di altre aziende e persone.
Gli obiettivi
Quali sono allora gli obiettivi da tener conto per pianificare la strategia d’impresa online
Tra i numerosi obiettivi, come già citati nei precedenti articoli a riguardo, come:
raccogliere informazioni online; farsi conoscere; valorizzare il proprio brand; fare education; generare lead; accrescere le vendite e offrire un’esperienza d’acquisto quanto più soddisfacente possibile.
A tutti questi si aggiunge l’obiettivo di Aumentare la Brand Awareness, ovvero porsi un obiettivo in termini numerici di raggiungimento. Un esempio per misurare questo aspetto potrebbe essere “lo raggiungo se questo mese almeno 25, tra siti, post, blog, citazioni ecc, citano il mio brand.
Le Persone
Per stilare un piano operativo che si rispetti c’è bisogno di identificare le persone a cui è diretto il nostro business, la nostra strategia o il nostro messaggio. Nel precedente articolo “Chi è il Buyer Persona e perchè è così importante" , viene spiegato a chi ci si riferisce utilizzando questa accezione, si tratta naturalmente di creare l’identikit del cliente tipo e in questo link vedrai come si realizza.
I Competitor
Ogni strategia viene studiata sulla base di indagini di mercato. Deve tener conto dello scenario di mercato in cui si sta muovendo e dei concorrenti e le loro strategie.
Dello scenario esterno vanno analizzati i fattori di opportunità e di rischio per l’azienda, oltre ai punti di forza e di debolezza. In modo tale che niente possa rallentare un domani il proprio business.
Per quanto riguarda i competitor, bisogna capire se sono diretti o indiretti e quali sono i più “forti”. Vanno analizzate le strategie che usano online ed offline.
Il piano operativo
È il documento che racchiude il programma in cui vengono indicate le scelte e le azioni che definiscono la strategia. Il piano quindi indicherà in primo luogo la descrizione dell’impresa, con la strategia che intende seguire e gli obiettivi che vuole raggiungere. Attraverso quali azioni, come campagne che verranno attivate durante l’anno.
Una volta indicate le campagne si procede ad indicare gli strumenti di marketing online che si vogliono impiegare come: campagne di advertising su Facebook o Instagram; SEO (Search Engine Optimization); mail marketing.
Altro strumento fondamentale è il calendario in cui saranno appuntate e ricordate le diverse attività. I KPI (Key Performance Indicators) misureranno le singole attività.
Per completare il piano operativo saranno indicate, all’interno del documento, anche le persone interne o esterne all’impresa che ne saranno responsabili, con la rispettiva divisione dei compiti.
Ultimo ma non ultimo il budget che si intende dedicare alle diverse iniziative.
Se un piano operativo sarà buono, sicuramente il suo programma sarà chiaro, ambizioso ma realizzabile. Visivamente sarà arricchito da grafici e tabelle, inseriti in una presentazione lineare. È preferibile che vi siano commenti ed osservazioni e che il documento tenga effettivamente conto delle possibilità di realizzazione da parte dell’impresa in questione.
Questo articolo ti è stato d'aiuto? Scrivilo nei commenti.