Green marketing e Bike marketing, le strategie sostenibili
Il marketing che fa bene al pianeta
Tiziana Troisi 26/11/2020 0
Il marketing si fa più buono e si preoccupa più della nostra terra. La sensibilità verso le tematiche ambientali è oggi più forte di prima. Sempre più persone orientano i propri acquisti in base a fattori legati al concetto di sostenibilità.
Un packaging che riduce i rifiuti, completamente compostabile, un brand che ha adottato un codice green o ha ottenuto certificazioni ambientali può determinare la scelta d’acquisto.
Vediamo come il termine “green” può essere accostato al marketing e alle vendite.
Che cos’è il Green marketing
Il Green Marketing è una strategia di vendita che promuove, sviluppa e commercializza prodotti e servizi che, non solo vanno a soddisfare un bisogno del cliente, ma evitano il più possibile impatti negativi sull’ambiente oppure contribuiscono decisamente alla sua tutela.
L’adozione di politiche di sviluppo ecosostenibili e di una vocazione ecologica sono diventate un punto di forza per le aziende. Non si parla, infatti, solo di un prodotto ecologico ma anche di reputation e di attenzione alla sostenibilità di un brand.
Promuovere attività sociali, aderire a campagne e sostenere associazioni possono essere tutte attività che il cliente premierà. Un consumatore diverso, che è informato e consapevole e per cui il marchio acquisisce un significato sociale, etico ed anche morale.
Green marketing mix, le 4P del
Il marketing mix indica l’insieme delle attività operative che caratterizzano un piano di marketing. Jerome McCarthy, nella metà del secolo scorso teorizzò il concetto di marketing mix sintetizzato in 4P, ampiamente riprese da Philip Kotler.
Quali sono le 4 P del Green marketing?
Prodotto: ecologico ed ecosostenibile.
Prezzo: non necessariamente basso. Il consumatore è disposto a pagare anche un prezzo più alto della concorrenza in cambio di un prodotto “green”.
Posto: dove si trova la merce? Il packaging conta tantissimo. Il contenitore che non utilizza veline e polistirolo e predilige il cartone e i materiali biodegradabili sarà certamente preferito. Come viaggia la merce? Se la logistica è affidata ai trasporti su rotaie o a mezzi elettrici, questo aspetto va reso noto.
Promozione: la comunicazione deve sottolineare iniziative e campagne green. Se ci sono certificazioni ambientali investimenti ecologici.
Vengono oggi aggiunte altre due importanti P al Green Marketing:
· Partnership: coalizzarsi e associare società o associazioni per sposare insieme cause ambientali.
· Policy: le politiche aziendali e il codice etico sono elementi fondamentali dell’azienda che da, così, concretezza al suo impegno.
Il bike marketing
Il Bike Marketing , anche esso, è legato al concetto di sostenibilità. Si fa riferimento con questo termine all’uso della bici nelle tecniche di Marketing Digitale. Un esempio di questa strategia è il cicloattivismo su cui tanti marchi, anche importanti, stanno puntando ultimamente. Sono sempre più frequenti, infatti, le biciclette utilizzate come mezzo pubblicitario, che stanno sostituiscono l’auto brandizzata. Molte società, quindi, personalizzano le biciclette, rendendole un vero e proprio strumento pubblicitario, da sviluppare anche a livello locale.
Una delle forme più interessanti di applicazione è il Bike hotel marketing, ovvero la promozione della struttura ricettiva che passa per una strategia incentrata sull’aspetto bike friendly e, quindi, eco friendly.
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Tiziana Troisi 18/02/2022
Food Marketing: 5 storie di goloso successo
Ammettilo: cerchi sempre di mantenere la linea, di non mangiare troppe schifezze. Capita a volte che la voglia di cibo sia troppo forte, e allora l’unica soluzione è sbirciare il tuo account Instagram in cerca di foto che siano abbastanza #foodporn.
Già, perché se c’è una cosa che il social delle foto ha insegnato a fare è apprezzare le immagini di cibo buono e godereccio: foto di panini super imbottiti giungono dagli account dei pub della zona, pizze dalle accoppiate assai improbabili sembrano improvvisamente la cosa più buona che tu possa assaggiare.
La verità è che ormai a guidarci verso nuovi posti da provare non sono più le recensioni su siti specializzati quali possono essere Trip Advisor o The Fork. Oggi, per scegliere se andare o meno in un locale, si cerca il suo account social.
Se è vero che il senso principale collegato al cibo è il gusto, è anche vero che l’occhio vuole la sua parte. Un piatto presentato bene diventa decisamente più appetitoso.
L’emozione del buon cibo
Ecco perché fare food marketing se si ha un’attività di ristorazione o più semplicemente vuoi far diventare la tua passione per la cucina in qualcosa di più concreto, è fondamentale.
È importante riuscire, anche solo attraverso qualche immagine, a raccontare la storia che c’è dietro l’attività che stai promuovendo. Ai clienti, oggi, non basta più che il cibo sia buono e il logo accattivante: vogliono conoscerti, sapere chi sei, sapere che cosa ti ha portato fino a lì, vedere la passione che ci hai messo.
La chiave per fare un’operazione di food marketing che funzioni davvero non sono le foto, ma è la passione e la voglia che si dimostra. Chi decide di dedicarsi al food marketing deve prima di tutto avere qualcosa da raccontare e poi trovare il modo di raccontarsi al meglio.
Food Marketing: 5 storie di successo
Per farti capire meglio di cosa stiamo parlando, abbiamo deciso di raccontarti 5 storie di persone (o attività) che ce l’hanno fatta e attraverso il food marketing sono riuscite a raccontare una storia che ha conquistato tantissimi clienti.
Puok Burger: non è gourmet è puok
La prima storia che abbiamo deciso di raccontarvi è squisitamente campana, più precisamente viene da Napoli. Stiamo parlando di Puok, la paninoteca d’asporto creata da Egidio Cerrone. La storia di Egidio inizia qualche anno prima dell’apertura del locale quando, data la sua passione per il cibo, decide di raccontare le sue avventure culinarie in un blog.
Egidio gira la Campania alla ricerca di sapori sempre nuovi, ma allo stesso tempo casalinghi, che lo riportino all’atmosfera che respirava da bambino, quando le nonne, con pochissimi ingredienti tradizionali, realizzavano piatti strepitosi.
I suoi racconti sono pregni di storia e tradizione napoletana, con quel pizzico di nostalgia che tanto conquista le nuove generazioni. Queste stesse atmosfere si respirano oggi quando si sceglie di mangiare uno dei suoi panini.
Tradizione innovazione e aria di famiglia hanno fatto di Puok Burger una delle realtà più instagrammabili di Napoli.
La pizza di Porzio: s’adda sape fa
Un’ altra storia di Food Marketing fatto bene, sempre proveniente da Napoli, ci porta invece nel mondo della pizza. Stiamo parlando di Enrico Porzio, il pizzaiolo più famoso di Tik Tok. I suoi video in cui mostra il procedimento delle pizze realizzate con una “cottura lenta, docile, mai aggressiva “, sono un modo molto intelligente di avvicinarsi ai clienti e creare un legame con loro.
Come dice Enrico, il food marketing è come la pizza: s’addà sape fa (devi saperlo fare).
Domino’s Pizza
Ci spostiamo oltre oceano per raccontarti la grande storia di Domino’s Pizza: la catena di pizzerie di fama mondiale era molto conosciuta per la qualità del suo servizio di food delivery ma le opinioni rispetto alla qualità del cibo erano piuttosto basse. Il CEO decide di creare un documentario dove si mostrasse la realizzazione delle pizze e i prodotti utilizzati per le stesse. Il brand ha guadagnato, da allora, quasi il 10% in più.
Chobani
Per chi ama il dolce, il feed perfetto da guardare per rifarsi gli occhi è sicuramente quello di Chobani, yogurteria made in USA che ha fatto del colore e della creatività un vero e proprio marchio di fabbrica. Colori decisi, foto perfette. Questo account fa amare lo yogurt proprio a tutti.
Foodscovery
Un network di piccoli produttori che presentano prodotti naturali e genuini e danno anche la possibilità di acquistarli.
È foodscovery, un vero e proprio mercato online che focalizza la propria attenzione sui piccoli produttori trasformandoli in quello che sono davvero: eroi del food!
E tu, sei pronto a rifarti gli occhi (e la bocca) c’on il food marketing?
Gabriella Avallone 11/01/2021
Come definire una strategia per l’impresa online: il piano operativo
Perché è importante avere una strategia?
Siccome un’azienda ha degli obiettivi di business da perseguire, non può permettersi di intraprendere il percorso operativo come un’avventura. La sua presenza online, ad esempio, deve necessariamente essere pianificata nei minimi dettagli.
La strategia
Partiamo col chiarire che cos’è una strategia online.
È l’insieme di scelte e linee guida in cui ci si chiede:
- Che ruolo ha il marketing online per il raggiungimento degli obiettivi di business;
- In quali mercati geografici vuole essere presente l’impresa;
- Quali tipologie di clienti vuole raggiungere.
I vantaggi
Continuiamo per capire quali sono i vantaggi del marketing online. Sicuramente un’azienda che decide di investire nel digitale avrà opportunità quali:
- Integrare e supportare il marketing dell’azienda con attività di comunicazione online;
- Essere più competitiva sfruttando il digitale per il raggiungimento degli obiettivi di business;
- Allinearsi a quelle che sono le scelte di altre aziende e persone.
Gli obiettivi
Quali sono allora gli obiettivi da tener conto per pianificare la strategia d’impresa online
Tra i numerosi obiettivi, come già citati nei precedenti articoli a riguardo, come:
raccogliere informazioni online; farsi conoscere; valorizzare il proprio brand; fare education; generare lead; accrescere le vendite e offrire un’esperienza d’acquisto quanto più soddisfacente possibile.
A tutti questi si aggiunge l’obiettivo di Aumentare la Brand Awareness, ovvero porsi un obiettivo in termini numerici di raggiungimento. Un esempio per misurare questo aspetto potrebbe essere “lo raggiungo se questo mese almeno 25, tra siti, post, blog, citazioni ecc, citano il mio brand.
Le Persone
Per stilare un piano operativo che si rispetti c’è bisogno di identificare le persone a cui è diretto il nostro business, la nostra strategia o il nostro messaggio. Nel precedente articolo “Chi è il Buyer Persona e perchè è così importante" , viene spiegato a chi ci si riferisce utilizzando questa accezione, si tratta naturalmente di creare l’identikit del cliente tipo e in questo link vedrai come si realizza.
I Competitor
Ogni strategia viene studiata sulla base di indagini di mercato. Deve tener conto dello scenario di mercato in cui si sta muovendo e dei concorrenti e le loro strategie.
Dello scenario esterno vanno analizzati i fattori di opportunità e di rischio per l’azienda, oltre ai punti di forza e di debolezza. In modo tale che niente possa rallentare un domani il proprio business.
Per quanto riguarda i competitor, bisogna capire se sono diretti o indiretti e quali sono i più “forti”. Vanno analizzate le strategie che usano online ed offline.
Il piano operativo
È il documento che racchiude il programma in cui vengono indicate le scelte e le azioni che definiscono la strategia. Il piano quindi indicherà in primo luogo la descrizione dell’impresa, con la strategia che intende seguire e gli obiettivi che vuole raggiungere. Attraverso quali azioni, come campagne che verranno attivate durante l’anno.
Una volta indicate le campagne si procede ad indicare gli strumenti di marketing online che si vogliono impiegare come: campagne di advertising su Facebook o Instagram; SEO (Search Engine Optimization); mail marketing.
Altro strumento fondamentale è il calendario in cui saranno appuntate e ricordate le diverse attività. I KPI (Key Performance Indicators) misureranno le singole attività.
Per completare il piano operativo saranno indicate, all’interno del documento, anche le persone interne o esterne all’impresa che ne saranno responsabili, con la rispettiva divisione dei compiti.
Ultimo ma non ultimo il budget che si intende dedicare alle diverse iniziative.
Se un piano operativo sarà buono, sicuramente il suo programma sarà chiaro, ambizioso ma realizzabile. Visivamente sarà arricchito da grafici e tabelle, inseriti in una presentazione lineare. È preferibile che vi siano commenti ed osservazioni e che il documento tenga effettivamente conto delle possibilità di realizzazione da parte dell’impresa in questione.
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Paola Palmieri 11/12/2020
Guerrilla marketing: cos’è e perché usarlo
Tra le definizioni che più rappresentano questa tipologia di marketing vi è quella che lo considera “un insieme di modi non convenzionali per raggiungere obiettivi tradizionali”. In che modo e perché lo affronteremo nel corso del nostro articolo ma prima ci interessa bene capire cos’è.
Cos’è il Guerrilla marketing
L’uso del termine guerrilla sembra venir fuori dal gergo militare: la guerriglia, appunto che, stando alla definizione di Wikipedia, altro non è che “una forma di conflitto armato in cui una delle due fazioni combattenti preferisce ad un esercito regolare formazioni autonome che trovano appoggio nella popolazione locale destabilizzando il nemico”.
Come il Guerrilla marketing, dal canto suo, destabilizzi il mercato è presto detto: con azioni fuori da qualsiasi schema di marketing ma con in mano una strategia vincente. Ideale per grandi imprese ma anche per piccoli business: opzione migliore per vincere la competizione e guadagnarsi l’attenzione del cliente. Stiamo parlando di una chiara strategia pubblicitaria ma facciamo un piccolo passo indietro.
Guerrilla marketing: un po’ di storia
Il termine nasce negli anni 80, precisamente nel 1984, coniato da Jay Conrad Levinson che, nel suo libro Guerrilla Advertising, ne presenta le principali caratteristiche. Come si presentava il mercato allora? Erano gli anni in cui cominciava ad affacciarsi per la prima volta la pubblicità come la conosciamo oggi e che è entrata nel nostro immaginario collettivo: un target, una campagna e un buon investimento. Chi non disponeva di grosse somme, però, come avrebbe fatto ad emergere?
Con il Guerrilla marketing appunto! Una fine strategia in 7 punti: scopriamoli insieme:
• Individuare il target
• Stabilire il budget
• Individuare nicchia di mercato
• Spiegare i goal marketing cioè cosa voglio che faccia il cliente
• Come raggiungere gli obiettivi
• Definire gli strumenti di marketing più adeguati
• Nella “non convenzionalità” non perdere mai di vista l’identità del proprio business.
Bisognerà aspettare gli anni duemila per vederlo affacciarsi sulla scena italiana con un gruppo di creativi pronti all’azione.
Principali caratteristiche
L’idea di base è trovare sempre il modo di stupire nel promuovere il brand. Le caratteristiche principali sono:
• L’unicità
• L’essere ancorato alla realtà locale
• Il successo a prima vista
• L’effetto sorpresa.
Perché dovresti usare il Guerrilla marketing
Diverse in realtà sono le ragioni per cui inserirlo nella tua strategia:
1. Budget bassi: puoi ottenere grandi risultati anche con un budget ridotto.
2. Con mosse astute puoi battere i tuoi competitor (non importa quanto grandi siano).
3. La viralità della campagna
4. Diventare memorabile.
Ma come impostare una campagna del genere? Diverse le strategie che puoi mettere in campo contro il nemico, vediamone alcune:
1. Graffiti: la street art più efficace e coinvolgente
2. La tua vetrina: se hai un negozio fisico usa tutta la creatività possibile
3. Stickers: basso costo e stupefacenti
4. Flashmob: con performance dal vivo
5. Wait marketing: alla fermata del bus o alla metro
6. Passaparola
7. Altre tipologie più connesse al mondo offline che online.
A questo punto hai in mano tutte le informazioni utili per impostare una tua campagna ma manca un ultimo tassello: qualche esempio concreto. Inseriamolo.
Campagne di Guerrilla marketing di successo: alcuni esempi
Una della Guerrilla marketing più sconvolgenti e di maggior successo di tutti i tempi è stata quella sviluppata da Red Bull nel 2012. Il paracadutista Baumgartner è salito nella Stratosfera e si è lanciato per 128.100 piedi. 8 milioni gli spettatori incollati al video.
Altri esempi anche nel sociale per sensibilizzare su temi quali la SLA: chi non ricorda la sfida del secchiello ghiacciato?
E tu hai visto qualche campagna di Guerrilla marketing che ti ha colpito particolarmente? Scrivicelo nei commenti e continua a seguire il nostro blog per essere aggiornato sempre sul mondo del marketing e non solo.