Inbound marketing vs. outbound marketing: tecniche a confronto
Ti sei mai fermato a pensare cosa ti guida all'acquisto di un prodotto piuttosto che un altro?In ambito marketing la risposta non è così scontata.Tra gli addetti ai lavori se ne discute ancora.
Paola Palmieri 09/10/2020 0
Partiamo dai fondamentali. Cos’è l'inbound marketing? In cosa consiste? Facciamo un esempio pratico. Immaginiamo che tu abbia bisogno di un corso di lingue, andrai su Google e immetterai la chiave di ricerca. Seguiranno nelle prime soluzioni annunci delle scuole che effettuano tali corsi a te più vicine. Ora che tu decida di iscriverti o meno questo è indifferente per l’inbound marketing, la scuola ti ricorderà della sua esistenza e riproporrà alcuni suoi inviti al sito o altri messaggi.
Definizione
Questo è come funziona esattamente l’inbound marketing. Per definizione è in grado di intercettare il bisogno dell’utente, o cliente finale, nel momento in cui esso viene espresso. È al posto giusto nel momento giusto potremmo aggiungere.
L’outbound marketing, al contrario, non risponde ad alcun bisogno o richiesta specifica ma lancia un messaggio alla massa tentando di indurre in tentazione. Un esempio pratico? La pubblicità! Quale il marketing più efficace? Beh, non esiste risposta giusta: dipende da vari fattori. Ma vediamo più da vicino gli strumenti che adoperano entrambi e valutiamo insieme i pro e i contro di entrambe le strategie.
Gli strumenti
L’inbound marketing si avvale di:
• Blog
• Promozione sui social media
• Ppc
• Formazione.
L’outbound marketing, invece, è un modo di fare pubblicità che “interrompe” l’attenzione delle persone. Come?
• Spot in tv
• Spazio sui giornali
• Passaggi alla radio
• Volantini pubblicitari
• Pop-up che si aprono durante le ricerche in rete
• E-mail marketing.
Inbound marketing e outbound marketing: vantaggi e svantaggi
Detto questo vediamo i pro e i contro. Partiamo dall’outbound marketing:
• PRO. Questa tecnica è ottima se vuoi creare consapevolezza in un pubblico esteso rispetto a un prodotto/servizio.
• CONTRO. Come svantaggi, tuttavia, teniamo presente che risulta essere piuttosto costoso: pubblicità in tv, su radio o sui giornali rappresentano un investimento dal ritorno non assicurato.
Dal canto suo l’inbound marketing consente di canalizzare gli sforzi di comunicazione solo verso persone potenzialmente interessate.
• PRO. È in grado di creare una comunicazione diretta e bidirezionale con il cliente, che può dare il suo feedback. Così si crea un rapporto che può sfociare nella fidelizzazione del cliente stesso. Strumenti attuali di digital marketing come l’e-mail marketing verso alcuni utenti che si sono registrati, le campagne di Google Ads per intercettare le ricerche degli utenti, le campagne sui social network, sono attività mirate che hanno un costo minore rispetto agli strumenti tradizionali.
• CONTRO. Il costo minore non vuol dire e non si traduce necessariamente in facilità di realizzazione. L’inbound marketing non si può improvvisare, richiede una progettazione attenta e una reale conoscenza degli strumenti a disposizione. Uno di essi è l’ottimizzazione SEO dei contenuti di un sito per posizionarsi nei primi risultati dei motori di ricerca ma che porta i suoi risultati solo nel medio-lungo termine.
Da quanto detto fino ad ora si evince che sono entrambe valide tecniche che un’azienda può decidere di abbracciare o meno in base all’obiettivo, al target o anche al budget che ha a disposizione. Non è sempre vero che l’uno escluda l’altro o che siano l’un contro l’altro armati, anzi!
Inbound marketing e post social
Se a questo punto ti stai chiedendo dove si collocano i tuoi post social: inbound o outbound? La risposta è che se qualcuno sta seguendo la tua pagina Facebook, è interessato, questo è inbound marketing. Però Facebook è diventata una piattaforma piuttosto grande per cui i post vengono mostrati solo a una piccola percentuale di persone. Per massimizzare l’efficacia di questa attività, oltre a postare contenuti di qualità, devi prevedere delle campagne, che Facebook ti consente di targettizzare.
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Tiziana Troisi 02/02/2022
Social Trend 2022: il futuro dei social network
Un altro anno è cominciato e con lui è cominciato il periodo peggiore per chi si occupa di social media. No, non è tempo di bilanci, è tempo di redigere nuovi calendari editoriali. Quello di programmare i contenuti per i mesi a venire sembra una cosa semplice e intuitiva, ma non è assolutamente cosi.
Per fare in modo che tutto funzioni al meglio, è necessario declinare i vari contenuti in base alla piattaforma su cui vengono distribuiti. Ogni anno le piattaforme cambiano, per adattarsi ai trend ed abbracciare le nuove esigenze dei fruitori di contenuti.
Chi lavora con i social quindi non deve solo produrre e distribuire contenuti. È tenuto ad essere sempre aggiornato riguardo agli ultimi trend dei social e a come cambiano le modalità di fruizione.
Come si fa a capire in che direzione stanno andando i social? Studiando il modo in cui gli utenti interagiscono con i contenuti presenti, quanto tempo utilizzano ogni piattaforma, cosa guardano e per quanto tempo lo guardano.
Si tratta di studi fondamentali, basati anche sull’analisi della soglia di attenzione, una variabile importantissima per chi si occupa di social.
Per facilitare almeno un po’ il lavoro di chi si occupa di social, abbiamo deciso di analizzare i trend per l’anno 2022. Cosa cambierà sui social per quest’anno?
Social trend 2022: Facebook diventa di nicchia
Partiamo dal social più diffuso e più utilizzato. Per il nuovo Facebook ci saranno dei cambiamenti molto grvideo brevissimi, di massimo un minuto, cosi come sono i reel di Instagram.
Anche chi cercherà sul social contenuti informativi dovrà accontentarsi di video brevi: la soglia dell’attenzione di chi fruisce di questi contenuti è decisamente bassa. Al centro del nuovo anno sul social di Mark Zuckemberg ci saranno i gruppi. Sembra strano pensarci, ma dopo un’onoratissima carriera da social generalista, Facebook è pronto a crescere e diventare un social dedicato alle nicchie.
Gruppi piccoli di persone accumunati da interessi comuni verso determinati argomenti o prodotti che si scambiano opinioni e consigli possono essere un luogo dove generare traffico importante e utile da sfruttare. Non solo: studiando queste nicchie si possono avere molte informazioni sulle abitudini di consumo degli utenti.
Instagram on demand
Passiamo ad analizzare Instagram: anche qui continua la scelta di dedicarsi ai video, incoraggiando i creators a creare più contenuti per mantenere vivo il rapporto con i clienti. Da analisi di mercato è emerso hi volesseche il pubblico tende a privilegiare i contenuti divertenti. C’è bisogno di ridere, quindi, il diktat per il nuovo anno è essere leggeri, anche quando si deve sponsorizzare un prodotto.
Proprio per dare sostegno ai creator, si è pensato si creare una sezione privata, a pagamento, per chi volesse accedere a contenuti esclusivi. Questa probabile funzione è stata sperimentata a campione solo su alcuni profili, per testarne il successo.
Insomma, il futuro di Instagram è decisamente affidato ai creator e alle adv. Ecco perché per le aziende è fondamentale stipulare accordi duraturi con la persona giusta che possa agganciare il pubblico giusto.
Tik Tok punta alle live
Non possiamo negarlo: oggi è Tik Tok a dettare davvero legge sui social: è proprio grazie alla potenza virale del social dei trend che si è capita l’importanza di creare contenuti brevi. Mentre gli altri social virano verso un cambio di registro e sulla brevità, Tik Tok decide di allungare la durata dei suoi video a 3 min.
Tra le altre novità introdotte per quest’anno, c’è anche la maggiore spinta che l’algoritmo dedicherà alle live dei creators. La novità maggiore quindi sarà la creazione di un rapporto sempre più diretto tra utenti e follower.
Ci sarà addirittura la possibilità di accedere, attraverso link pubblicati durante le live, a sconti esclusivi sugli e-commerce.
Social trend 2022: falli ridere
Insomma, a quanto pare per il 2022 i social punteranno su brevità e divertimento, non tralasciando mai, però, lo spirito divulgativo. C’è sempre più bisogno di trovare un luogo dove stare al sicuro e lontano dai problemi quotidiani. Ed è questo che internet cerca di offrire, dando la possibilità di coltivare interessi e divertirsi, sentendosi parte di una community.
E tu, sei pronto a far ridere i tuoi clienti?
Tiziana Troisi 15/10/2020
Chatbot utili o dannosi?
Il chatbot su Facebook Messenger è uno degli strumenti più utilizzati per generare risposte automatiche senza la presenza di una risorsa impegnata nella gestione della community o del customer service.
Come funziona? Nel 2016 Mark Zuckerberg ha annunciato la nuova funzionalità del chatbot in Facebook Messenger. Questa funzione permette a un robot di rispondere alle domande di un utente per garantire risposte in tempo reale ai propri clienti 24 ore su 24. Scopriamo vantaggi rischi di questa opportunità.
Vantaggi del chatbot di messanger
I vantaggi principali di questo risponditore automatico sono soprattutto legati ai tempi.
Utilizzato un chatbot i tempi di gestione della community o del servizio clienti si riducono drasticamente. Oltre a questo aspetto c’è da considerare il risparmio in termini di risorse impiegate in questa funzione. Va da sé che automatizzando i processi ci sia sempre meno bisogni di un collaboratore destinato alla gestione dei messaggi privati.
Altro beneficio importante ci viene dato dalle statistiche. Il 64% dei consumatori preferisce soluzioni di testo prima di chiamare il servizio clienti. A confermarlo uno studio di One Reach, che ha anche dimostrato come l’uso di chatbot in Facebook Messenger migliori l’immagine del brand. Secondo gli utenti, infatti, l’azienda che ne fa ricorso ne guadagnerebbe in reputazione, questo per il 77% degli intervistati.
Da cosa scaturisce tutto questo entusiasmo per i risponditori automatici? Sicuramente dalla frustrazione generata dalle attese prolungate. Quante volte siamo rimasti in linea in attesa di una soluzione al nostro problema? Per l’81% dei clienti soluzioni alternative veloci sono un’opzione più che ideale.
Ma quali sono i limiti di questo sistema? Vediamoli insieme
L’aspetto “dannoso” dei Chatbot è sicuramente quello di non riuscire ad individuare la richiesta dell’utente o di essere eccessivamente impersonale.
Come è possibile rendere l’interazione con un robot simile a una conversazione con un essere umano? Questo è lo scopo del machine learning utilizzato per conoscere meglio gli esseri umani.
Attraverso questo studio è possibile personalizzare le informazioni. Non solo, una delle migliori alternative per rendere le conversazioni più fluide e meno automatizzate è l’invio di GIF e immagini. Con questo espediente si potrà “umanizzare” maggiormente la conversazione.
E se, per qualche ragione, il robot non è in grado di risolvere rapidamente il problema? Questo è un problema aggirabile poiché c’è sempre la possibilità che un essere umano intervenga. In questo modo è possibile continuare senza problemi la conversazione.
Il bot infatti può anche rispondere gentilmente che presto tornerà con una risposta utile o che ci passerà un operatore.
Perché scegliere i chatbot di messanger
Stai pensando di utilizzare un chatbot per la tua pagina fb aziendale? I motivi per cui questa soluzione potrebbe essere un’ottima idea sono diversi.
Intanto, per un chatbot, è facile segmentare il proprio pubblico e offrire a utenti diversi risposte diverse. Ogni volta che qualcuno apre Messenger e inizia a chattare, l’azienda conosce l’identità dell’utente e ha accesso a tutte le interazioni passate.
In questo modo, il chatbot sarà ogni volta più informato e intelligente e potrà costantemente apprendere dal comportamento dell’utente. Il vantaggio di questo aspetto è la capacità di offrire risposte sempre più personalizzate.
Le funzionalità di base di Natural Language Processing (NLP) dei chatbots, inoltre, danno agli utenti il potere di raggiungere quasi istantaneamente le informazioni che stanno cercando. Si evitano così le lunghe registrazioni, la navigazione prolungata sul sito per trovare l’informazione richiesta etc.
Più un’esperienza è positiva, più link potrai generare con i tuoi clienti attraverso un chatbot. Questo strumento ti permetterà di avere una solida presenza sui social network, condizione essenziale per sapere come gestire tutte le informazioni che ricevi dagli utenti.
Tiziana Troisi 27/08/2020
Vendere sui social: Instagram e Facebook shops
Da tempo Facebook si interessa alle piccole realtà aziendali sul territorio. Sono tante e hanno bisogno di vendere e di farsi notare. L’Azienda di Menlo Park ha perciò messo a disposizione sempre più strumenti gratuiti di promozione locale per permettere anche alle piccole realtà l’accesso a mezzi che altrimenti sarebbero inaccessibili. L’emergenza Covid ha ulteriormente provato le piccole aziende che fronteggiano la sfida delle vendite on line. Sull’onda proprio dell’emergenza, e dell’esigenza di vendere on line data dal lockdown, Facebook Inc. ha rilasciato Facebook shops.
Instagram shops
In principio era Instagram shops. La modalità shopping consisteva nel “taggare” un prodotto presente in una foto così che l’utente potesse acquistare quel prodotto direttamente sulla piattaforma. Una volta taggato il prodotto era possibile visualizzare l’icona di una borsa e, cliccandoci, trovare informazioni come nome, prezzo e descrizione. Per fare ciò era necessario disporre di un catalogo prodotti:
- Da vetrina presente sulla pagina collegata al profilo su Instagram;
- Da un file con le informazioni necessarie disponibile su Facebook
Per semplificare le cose alle persone che amano fare shopping, nel 2018 Instagram ha introdotto una serie di aggiornamenti tra cui gli adesivi dei prodotti nelle storie e una destinazione per lo shopping in Esplora. Continuando a investire nello shopping, ha reso possibile salvare un prodotto per un secondo momento, condividerlo con un amico per un feedback o acquistarlo immediatamente. Un passaggio che non necessitava più dell’accesso al browser.
Il nuovo Instagram shops
Più recentemente è stata introdotta una nuova release. Shops diventa una vetrina immersiva, a schermo intero, che consente alle aziende di raccontare la storia del proprio brand e promuovere la scoperta dei propri prodotti. Attraverso “un'esperienza di shopping nativa.” Le persone possono visitare uno shop da un profilo Instagram aziendale o attraverso il feed e le storie. Durante la visita, possono visualizzare i prodotti, esplorare le raccolte e fare acquisti in tutta facilità attraverso il browser nell'app oppure, senza dover uscire, direttamente dagli shop con possibilità di acquisto. Grazie alle informazioni di pagamento protette in un unico posto, infatti, gli utenti possono acquistare dai brand che preferiscono senza dover effettuare l'accesso e inserire le informazioni più volte. “Con gli shop vogliamo dare alle persone la possibilità di sperimentare il piacere dello shopping, senza che gli acquisti vengano percepiti come noiose incombenze. “ Ha dichiarato l’azienda.
Facebook shops
Nel maggio del 2020, in pieno post lockdown italiano, arriva la notizia che tutti aspettavano. La nuova funzionalità del primo vero social network di tutti i tempi. Facebook shops fa sì che tutte le aziende abilitate possano aprire facilmente il proprio shop on line. La creazione del negozio è gratuita e soprattutto personalizzabile. Sarà infatti possibile scegliere, non solo i prodotti che andranno nel catalogo, ma anche l’aspetto del negozio virtuale impostando un’immagine di copertina e usando colori in linea con il brand. Cosa si può fare con questa nuova feature?
- Il cliente può sfogliare l’intera collezione, salvare i prodotti e fare un ordine
- Potrà contattare l’azienda attraverso WhatsApp, Messenger o Instagram Direct.
- L’azienda potrà accedere a Live Shopping per taggare i prodotti all’interno di una Diretta. Il tag apparirà nella parte inferiore del video e gli utenti avranno la possibilità con un semplice tap!
- Si prospetta anche l’integrazione della realtà aumentata per provare virtualmente i prodotti.
- Si potranno collegare programmi fedeltà, consultare e controllare i propri punti e i premi.
Come iniziare ad usarli?
Facebook ha annunciato che avrebbe iniziato dalle aziende idonee che usano gli shop del profilo Instagram per poi estendere l'accesso nei mesi successivi alle altre. Le aziende idonee riceveranno un'e-mail quando il loro shop sarà pronto per la personalizzazione. Sarà imprescindibile un requisito: quello di avere attivato il Business Manager. Tra i vantaggi e le nuove opportunità che Facebook Shops offre c’è sicuramente la profilazione dell’utente. Sarà più semplice attraverso le informazioni in possesso di questi social network avere un profilo del consumatore ideale. L’esperienza d’acquisto verrà maggiormente personalizzata. Non solo, grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, Facebook potrà mostrare alle persone solo quello che interessa realmente aumentando il tasso di conversione.
Facebook Shops, inoltre, dialogherà con altre piattaforme come Shopify, BigCommerce e Woocommerce. Insomma non si può non usarlo!