Marketing e leve psicologiche

Vediamo che caratteristiche hanno le leve psicologiche utilizzate nel marketing

Gabriella Avallone 28/02/2021 0

Partiamo col dire che ci si riferisce a “leve psicologiche” come a quegli aspetti che riescono ad influenzare le nostre decisioni in modo efficace ad automatico.

 

Veniamo praticamente bombardati ogni giorno da una miriade di informazioni ma la nostra concentrazione dura solo 8 secondi. Pertanto il nostro cervello cerca di agevolarci, semplificando la realtà e creando degli schemi mentali fissi. Essi ci aiutano a risparmiare del tempo in fase decisionale, utilizzando rapidi suggerimenti. Tuttavia queste rapide vie d’uscita non sono semplici accorgimenti ma il modo in cui prendiamo il più delle volte decisioni, tanto da regolare su di esse la nostra vita senza nemmeno accorgercene.

 

E a questo punto entrano in giorno gli esperti di marketing o i “persuasori” per eccellenza, i quali cercano di sfruttare queste leve nel modo più efficace per indurci a dire “Sì, lo compro!”.

 

Leve psicologiche utilizzate nel marketing:

 

Contrasto:

 

Questo è un tipico esempio di leva, che agisce quando mettiamo a confronto due o più elementi. Avvertiamo solitamente questa differenza fra due prodotti come potrebbe essere uno molto costoso e poi uno economico, come nel periodo di saldi, si avvertirà una grande differenza anche se non c’è di fatto una grandissima offerta.

 

Reciprocità:

 

Rispecchia la formula del dare/avere. Come ad esempio potrebbe essere un servizio aggiuntivo, un omaggio, un buono sconto per i prossimi acquisti. “Se tu fai una cosa per me io mi sentirò in obbligo di ricambiare”. Per la verità è più facile spiegarlo se si pensa ad un amico che offre un passaggio in auto e per ricambiare tu gli offri il caffè.

 

Simpatia:

 

Creare una certa empatia con i clienti è sempre una mossa vincente. Rendersi simpatici anche tramite i social, attraverso i contenuti, tone of voice e video dinamici. Le persone sono più propense ad accettare richieste da qualcuno che piace e con le quali riscontrano più affinità di pensiero.

 

Autorità:

 

Mostrare di essere autorevoli nel proprio settore di competenza è un atteggiamento tipico che viene sfruttato dai persuasori. Uno degli esempi più eclatanti potrebbe essere l’uso di un influencer testimonial nella campagna di vendita per promuovere un prodotto o un servizio. Questa è una scorciatoia che aiuta il inconsciamente il nostro cervello a non pensarci troppo su e ad affidarci al marchio in quanto risulta “più grande” quindi acquisisce ai nostri occhi autorità.

 

Scarsità:

 

Questa è la tecnica utilizzata dalla maggior parte di collaborazioni, semplicemente inedite e scarse. Più una cosa è rara più il valore percepito aumenta. L’idea di una potenziale perdita in quel caso rappresenta un “mancato affare”. Prendiamo ad esempio il caso delle sneakers ad edizione limitata, che se non vengono acquistate al prezzo di partenza, subiscono poi l’aumento dei prezzi dai reseller.

 

Essere Socialmente conosciuti:

 

Il cosiddetto “effetto pecora”. Se tutti fanno una determinata cosa ci si sente inconsciamente più sicuri nel farla con l’idea che così facendo si evitano gli errori di percorso. Un tipico esempio sono i ristoranti, se un locale è sempre pieno ed affollato si avrà la percezione che offra pietanze di qualità, non importa a quel punto quanto sarà lunga la lista d’attesa. Anche questo effetto rappresenta una rapida scorciatoia per decidere come agire.

 

In quale di queste leve ti sei imbattuto più spesso? Racconta la tua esperienza nei commenti.

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Gabriella Avallone 30/12/2020

Customer Journey: ecco cos’è

Se si parla di Customer Journey, sicuramente ci si riferisce ai clienti dell’impresa. Sappiamo quanto sono importanti i clienti per l’impresa. Con la competizione che viviamo ai nostri tempi, è importante soddisfare i clienti in tutti i loro bisogni. Ma come è possibile trovare nuovi clienti se non conosciamo quelli che abbiamo già?

 

Esattamente così per comprendere i nuovi e futuri clienti è fondamentale fare un’analisi di quelli che abbiamo già in portafoglio, quelli che sono fidelizzati ed appassionati dei nostri prodotti o servizi.

 

Si possono sapere ad esempio da quali device usano internet; quali sono le loro abitudini di acquisto; con quali obiettivi vanno online o cosa vogliono subito acquistare.

 

Per cogliere davvero le opportunità del digitale l’impresa deve conoscere l’esperienza d’acquisto dei propri clienti.

 

Il Customer Joruney è difatti la relazione tra l’azienda ed i suoi clienti, che nel tempo evidenza vari punti di contatto, offline ed online.

 

Ecco come progettare la mappatura della Customer Journey:

 

Nel funnel tradizionale per capire con quale metodologia i consumatori si avvicinano all’acquisto, si tengono in considerazione aspetti come: Awareness, Familiarity, Consideration, Purchase, Loyalty.

Nella fase Awareness ad esempio un potenziale consumatore pensa “Per superare quel colloquio avrò bisogno di un corso di inglese”.

A questa fase seguirà la Decision, che risponde all’esempio “Ho confrontato i due corsi e A è quello che fa per me, mi iscrivo”.

 

Dalla fase Awareness alla Decision c’è un lungo processo da non sottovalutare, ecco perché solitamente il customer journey servirà a mappare il consumatore verso questo processo decisionale d’acquisto.

Si procederà quindi in questo modo:

-       Definire gli obiettivi: a cosa servirà questa mappa?

-       Raccogliere informazioni sia all’interno dell’azienda che all’esterno;

-       Indicare la mappa del viaggio del consumatore, dal sito online allo shop e così via;

-       Si appena e si segue per impostare le successive azioni di marketing.

 

Per raccogliere informazioni sarà possibile procedere nei modi più tradizionali e non, come:

-       Intervistare quelli che sono già nostri clienti;

-       Intervistare tramite sondaggi online;

-       Utilizzare dei tool specifici;

-       Studiare le statistiche del sito web;

-       Dati dal CRM;

-       Ascoltare i social.

 

Naturalmente questa analisi porta a galla quelle che sono le opportunità che spaziano dal trovare informazioni sulle aziende, al confrontarsi, al vendere al meglio i propri prodotti entrando in relazione diretta con i propri clienti e così via.

 

E i tuoi clienti da dove arrivano?

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Tiziana Troisi 26/11/2020

Green marketing e Bike marketing, le strategie sostenibili

Il marketing si fa più buono e si preoccupa più della nostra terra. La sensibilità verso le tematiche ambientali è oggi più forte di prima. Sempre più persone orientano i propri acquisti in base a fattori legati al concetto di sostenibilità.

Un packaging che riduce i rifiuti, completamente compostabile, un brand che ha adottato un codice green o ha ottenuto certificazioni ambientali può determinare la scelta d’acquisto.

Vediamo come il termine “green” può essere accostato al marketing e alle vendite.

Che cos’è il Green marketing

Il Green Marketing è una strategia di vendita che promuove, sviluppa e commercializza prodotti e servizi che, non solo vanno a soddisfare un bisogno del cliente, ma evitano il più possibile impatti negativi sull’ambiente oppure contribuiscono decisamente alla sua tutela.

L’adozione di politiche di sviluppo ecosostenibili e di una vocazione ecologica sono diventate un punto di forza per le aziende. Non si parla, infatti, solo di un prodotto ecologico ma anche di reputation e di attenzione alla sostenibilità di un brand.

Promuovere attività sociali, aderire a campagne e sostenere associazioni possono essere tutte attività che il cliente premierà. Un consumatore diverso, che è informato e consapevole e per cui il marchio acquisisce un significato sociale, etico ed anche morale.

Green marketing mix, le 4P del

Il marketing mix indica l’insieme delle attività operative che caratterizzano un piano di marketing. Jerome McCarthy, nella metà del secolo scorso teorizzò il concetto di marketing mix sintetizzato in 4P, ampiamente riprese da Philip Kotler.

Quali sono le 4 P del Green marketing?

Prodotto: ecologico ed ecosostenibile.

Prezzo: non necessariamente basso. Il consumatore è disposto a pagare anche un prezzo più alto della concorrenza in cambio di un prodotto “green”.

Posto: dove si trova la merce? Il packaging conta tantissimo. Il contenitore che non utilizza veline e polistirolo e predilige il cartone e i materiali biodegradabili sarà certamente preferito. Come viaggia la merce? Se la logistica è affidata ai trasporti su rotaie o a mezzi elettrici, questo aspetto va reso noto.

Promozione: la comunicazione deve sottolineare iniziative e campagne green. Se ci sono certificazioni ambientali investimenti ecologici.

Vengono oggi aggiunte altre due importanti P al Green Marketing:

·         Partnership: coalizzarsi e associare società o associazioni per sposare insieme cause ambientali.

·         Policy: le politiche aziendali e il codice etico sono elementi fondamentali dell’azienda che da, così,  concretezza al suo impegno.

Il bike marketing 

Il Bike Marketing , anche esso, è legato al concetto di sostenibilità. Si fa riferimento con questo termine all’uso della bici nelle tecniche di Marketing Digitale. Un esempio di questa strategia è il cicloattivismo su cui tanti marchi, anche importanti, stanno puntando ultimamente. Sono sempre più frequenti, infatti, le biciclette utilizzate come mezzo pubblicitario, che stanno sostituiscono l’auto brandizzata. Molte società, quindi, personalizzano le biciclette, rendendole un vero e proprio strumento pubblicitario, da sviluppare anche a livello locale.

Una delle forme più interessanti di applicazione è il Bike hotel marketing, ovvero la promozione della struttura ricettiva che passa per una strategia incentrata sull’aspetto bike friendly e, quindi, eco friendly.

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Paola Palmieri 16/02/2021

Marketing di Carnevale: idee e ispirazioni

Anche se quest’anno sarà diverso dagli altri, il Carnevale, comunque, si festeggerà: sì a travestimenti e non solo per i più piccoli, a chiacchiere e brighelle e tanto tanto colore sotto forma di coriandoli e stelle filanti. Ma se le nuove regole impongono che non si possa sfilare in strada e godersi lo spettacolo dei carri con musica a ravvivar le strade, riprogrammiamo il Carnevale e vestiamolo di nuove opportunità soprattutto in termini di marketing che è quel che ci interessa. Prima però facciamo un passo indietro e partiamo dalle origini. Da dove nasce il Carnevale? 

La storia del Carnevale

Il termine Carnevale innanzitutto deriva dal latino “carnem levare” cioè togliere la carne e, nasce come riferimento al Martedì Grasso, ultimo giorno di abbuffate. Dopodiché, con il Mercoledì delle Ceneri, iniziava la Quaresima periodo di digiuno ed astinenza della durata di quaranta giorni. 

Festa cristiana che affonda le radici in festività pagane assai antiche come i Saturnalia o le dionisiache greche durante le quali ci si abbandonava a vari scherzi e dissolutezze e l’ordine lasciava spazio al caos, per arrivare fino ai giorni nostri dove la tradizione giunge a noi immutata: a Carnevale ogni scherzo vale!

Il Carnevale oggi

In ogni città si fa festa e si organizzano manifestazioni legate all’evento tutto rientra in quel che si definisce marketing territoriale con un po’ di promozione in più del territorio. Il Carnevale più famoso d’Italia? Quello di Venezia che per quest’anno propone eventi in streaming non potendo contare sugli assembramenti mascherati degli scorsi anni. Strade affollate cedono il passo a quelle deserte ma la voglia di divertirsi resta.

Il divertimento, tuttavia, si sposta tutto online e anche le aziende hanno dovuto rivedere i loro piani e ripensare alle loro strategie di marketing. Che ne dici di leggere qualche idea in più per trarne spunto? Parola d’ordine: creatività

Tre idee tutte da copiare: viva viva il Carnevale

1. Newsletter accattivanti

In termini di digital marketing un’azienda che, specialmente in questo periodo, è a caccia degli strumenti giusti per avvicinarsi almeno virtualmente ai clienti può proporre vantaggi e scontistiche interessanti in occasione di questa festa mascherata. 

Inoltrare mail pronte a cogliere nel segno sono la strada giusta da percorrere ma attenzione a non essere banali, a trovare l’argomento interessante e l’oggetto giusto per non esser cestinati e fallire. Scovare idee creative è l’obiettivo e le newsletter rientrano perfettamente in quel che appare la strategia ideale: fa attenzione ai piccoli dettagli e lì che si nasconde il segreto del successo della tua strategia. 

2.  Sconti interessanti

Seconda idea di marketing di Carnevale da cogliere al volo è quella di offrire dei coupon per richiamare l’attenzione dei clienti e aumentare così le vendite. Lasciati aperte più possibilità: offri uno sconto spendibile in negozio e avrai l’occasione di fidelizzare i tuoi clienti ma visti i tempi concedi loro anche la possibilità di spenderli online e far volare il tuo e-commerce. Veniamo all’ultima idea perfetta per il Carnevale. 

3. Challenge divertenti

Già sperimentato in altre occasioni il contest è un modo divertente per affrontare la settimana di festeggiamenti. Quale idea migliore se non quella di lanciare una challenge in cui inviti i tuoi clienti, grandi e piccini, a scattar foto mascherati per votare il costume più bello? Lascia volare la fantasia e con essa voleranno anche gli affari.

Oggi è Martedì Grasso che ne dici di dare il via ai festeggiamenti? Noi siamo pronti. Segui i nostri consigli e offri tanti vantaggi e molto divertimento in più ai tuoi clienti. Non perderti i prossimi appuntamenti del nostro blog: per te tante notizie e spunti interessanti che riguardano il mondo del marketing e non solo. Ti aspettiamo. 

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