Pre-Marketing: cosa succede prima del lancio di una campagna

Scopri il lavoro da fare a monte per avere successo!

Tiziana Troisi 29/11/2021 0

Oggi, con il web, tutto è diventato iper veloce: chi utilizza la rete tende a fare sua la filosofia del tutto e subito. Tutto quello che vediamo in rete ci sembra qualcosa di facile da fare che non richiede grande lavoro: eppure non è assolutamente cosi.

Prendiamo come esempio un post sponsorizzato di quelli che si vedono spesso sui social: sembrano facilissimi da realizzare. Basta una foto e una caption carina che attiri l’attenzione. Tutti lo abbiamo pensato almeno una volta.

Eppure, dietro una campagna di marketing fatta bene c’è tanto lavoro che non si vede. Chi non conosce il mondo del marketing può essere portato a pensare che una campagna cominci nel momento stesso in si comincia a pubblicizzare un prodotto. Ti spieghiamo meglio: quando vedi una pubblicità fatta bene, ti viene naturalmente da pensare ai modi e ai momenti in cui è stata realizzata. È successo un po’ a tutti di guardare uno spot e di pensare a come abbiano fatto a realizzarla.

Cos’è il pre-marketing

La vera forza del marketing però non sta nelle pubblicità accattivanti, ma nei processi che vengono messi in atto molto prima della creazione del contenuto pubblicitario. C’ è una fase dei progetti di marketing che non è nota ai non addetti ai lavori e pure risulta essere la parte più importante di ogni strategia di vendita fatta bene. Di cosa stiamo parlando? Del pre-marketing, ovviamente.

Cosa fare per migliorarsi

Se non lo conosci, non spaventarti: ci siamo qui noi per svelarti i segreti per un’ottima fase di pre-marketing. Fanno parte della fase di pre- marketing tutte operazioni fatte oggettivamente per sondare il terreno prima di lanciarsi nel vuoto realizzando un nuovo spot e un nuovo prodotto. Chi decide di avviare il lancio di un nuovo prodotto deve porsi diverse domande, ma la più importante è sicuramente questa:

“A che punto è il mio brand”? Fare pre-marketing significa prima di tutto analizzare lo stato di salute del proprio marchio della sua rappresentazione. Cosa bisogna controllare? Ecco qualche consiglio:

  • Controlla tutte le funzionalità del sito: se qualcosa risulta obsoleto, per i tuoi futuri clienti sarà difficile consultarlo. Affidati ad un web designer che possa controllare la qualità strutturale del tuo sito e anche la sua usabilità da mobile. Con le giuste competenze, si può anche modificare la struttura seo del sito per indicizzarlo maggiormente sul sito.
  • Cura un po’ di più i social e se vuoi lascia qualche indizio: fidati, risvegliare la community è sempre la cosa migliore da fare prima di lanciare un nuovo prodotto. Rifai il look alle tue pagine social e prova a lasciare qualche indizio sul prossimo lancio: potrebbe funzionare e rendere la tua community più partecipativa
  • Fai un’analisi SWAT per ricercare i punti di forza e i punti di debolezza del tuo brand: potrebbe aiutarti a cambiare in meglio il tuo brand prima del lancio di un nuovo prodotto.

Studia il contesto

I consigli che ti abbiamo dato finora ti hanno spinto a guardare dall’interno il tuo brand per migliorarlo. Ti sembra di aver fatto tutto il possibile? Beh, non basta mai:

  • Studia la concorrenza: prima di lanciare un nuovo prodotto è sempre meglio sondare un po’ il terreno per capire che cosa fa la concorrenza. Non vorrai mica fare un passo troppo simile al loro? La cosa importante, è differenziarsi.
  • Se vuoi che il tuo nuovo prodotto faccia breccia nel cuore dei tuoi clienti (anche di quelli potenziali) studia un po’ il tuo ambiente di riferimento. Per fortuna la rete oggi offre tantissimi strumenti capaci di analizzare e a volte anche catalogare le tendenze del pubblico. Se si riesce a conoscere meglio il pubblico, fare centro è più facile.

Come avrai potuto capire, rientrano nel pre-marketing tutte le operazioni più strategiche che precedono il lancio di una campagna di marketing: slogan e immagini accattivanti sono solo la punta dell’iceberg di un grandissimo lavoro.

Nel marketing, come nella vita, nulla è come sembra: prima di lanciare una campagna c’è infatti da fare un lavoro spesso complicato fatto di analisi di dati e tendenze. Se ne vuoi sapere di più, continua a seguire il blog.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                              

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Tiziana Troisi 21/10/2021

Native advertising: cos’è e come funziona il nuovo modo di fare pubblicità

Quante volte navigando sui social o semplicemente in rete ti sei imbattuto in fastidiosissime pubblicità che non rendono la tua esperienza godibile? L’advertising in rete si è trasformato molto spesso in un qualcosa di invasivo e quasi disturbante. Pop up ovunque, spazi pubblicitari che spuntano anche mentre lasci un commento sui social.

C’è chi crede anche che l’assistente vocale dello smartphone possa condizionare le pubblicità che appaiono durante la navigazione. La continua esposizione a spot pubblicitari rende in un certo senso minore la loro efficacia.

Spesso, poi, le pubblicità che appaiono non sono per niente coerenti con quello che stai guardando. Se all’inizio questo modo di fare advertising poteva essere tollerato in quanto considerato normale, ora non è più cosi.

Native advertising: caro cliente, scusi il disturbo

Oggi i clienti sono decisamente più smaliziati ed esigenti, anche riguardo alla pubblicità: vogliono vedere contenuti coinvolgenti e interessanti che sembrino fatti per loro. Le aziende, dal canto loro, devono rispondere a queste nuove esigenze, se non vogliono perdere il loro appeal.

Come fare pubblicità sui social senza risultare troppo invasivi e disturbanti? Proprio per dare una risposta a questa domanda è nato il Native Advertising. Non hai mai sentito pronunciare queste due parole? Stai tranquillo, ci pensiamo noi a spiegarti tutto.

Si definisce native advertising quel modo di fare pubblicità che non mette mai (o quasi) al promo posto il prodotto pubblicizzato e la pubblicità. Affiliazioni, banner e consigli sono parte integrante dei contenuti presenti sul sito.

Non ci sono più banner o pop up super invasivi ma contenuti interessanti che solo nella parte finale presentino un riferimento pubblicitario, in modo da stimolare prima di tutto l’interesse del cliente verso quegli specifici contenuti.

Tipi di pubblicità

Non hai capito bene di cosa si tratta e vuoi saperne qualcosa di più? Ecco qualche esempio di native advertising:

  • In feed: sono quei contenuti che compaiono proprio all’interno del sito di un dato brand (magari sotto forma di articoli blog) che sembrano contenuti informativi ma nascondono un piccolo, impercettibile adv.
  • Raccomandation Widget: hai presente quando leggi un articolo su un sito e alla fine, dopo averlo letto, compare la finestrella con “Potrebbe interessarti anche…”? Ecco, quello è un modo molto discreto di pubblicizzare altri contenuti
  • Adv: sono gli annunci in display, quelli che compaiono sui motori di ricerca, per intenderci: solo che in questo caso gli annunci visualizzati saranno decisamente più coerenti con i contenuti del sito che stai visitando.

Questo nuovo modo di fare pubblicità è più discreto: chi sceglie il native advertising lo fa sapendo di dover mettere al primo posto i contenuti, lasciando solo a margine la parte pubblicitaria.

 

 

Native advertising: 5 consigli utili

Ma come si fa, in concreto, il native advertising? Come hai potuto capire, i modi di fare pubblicità sono sempre gli stessi: a cambiare è l’approccio. Ecco qualche consiglio per migliorare l’approccio e passare finalmente al native advertising:

  1. Metti al centro il cliente: i contenuti che prepari sono per lui e lui deve rendersene conto. Personalizza il più possibile i contenuti, fallo sentire importante.
  2. Pensa multicanale: per rendere tutto molto più omogeneo e coerente è bene curare al massimo la propria presenza sui social. Crea un calendario editoriale multicanale che ti assicuri una buona copertura.
  3. Declina nel modo giusto i contenuti, scegliendo i canali ed i formati giusti dove distribuirli, in modo che tutto risulti coerente. Valuta bene i contenuti che vuoi creare e scegli il formato giusto, quello più adatto alla tua audience. Se per esempio si tratta di giovani, la piattaforma più indicata per i contenuti pubblicitari potrebbe essere un social network.
  4. Trova la tua voce: pensare a contenuti che siano multicanale non vuol dire spiattellare lo stesso identico contenuto su tutte le piattaforme: trova un tono di voce che renda riconoscibile il brand ma che allo stesso tempo cambi a seconda del cliente a cui si rivolge. Il linguaggio di aziende internazionali non può di certo essere lo stesso con cui si parla ad un singolo cliente.
  5. Scegli di seguire obbiettivi che siano realisticamente raggiungibili: voler avere tutto e subito non è mai la scelta migliore, soprattutto quando si tratta di marketing.

Se vuoi conoscere altri trucchi per rendere la tua pubblicità meno invasiva, segui il blog!

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Paola Palmieri 16/04/2021

Guida al Phygital marketing

La pandemia in quest’ultimo anno ha sconvolto e cambiato profondamente le nostre vite, anche e soprattutto sul fronte digitale. Abbiamo scoperto, infatti, che possiamo fare tutto online: dalle riunioni in ufficio a quelle di famiglia, ad acquisti di ogni genere passando per aperitivi e molto altro ancora. Ma manca qualcosa: la presenza fisica che con il phygital si prova a colmare. Come? Scoprilo con noi nel corso dell’articolo.

Cos’è il Phygital marketing

Partiamo dalla sua definizione e da com’è nato. In origine c’era il marketing multicanale poi divenuto omnicanale - con la possibilità di avere una grande ed unica customer experience su più dispositivi - in ultimo il Phygital marketing. Il bisogno di tornare ad una dimensione più umana è stato il motore che ha portato alla sua nascita: Physical (fisico) + digital (e) si uniscono e prende vita un’esperienza tutta nuova in cui il digitale è a supporto del reale

Se, soprattutto in questi mesi, ti sei chiesto qual è il modo migliore di fare acquisti: online o in negozio, la risposta è tutti e due! Stando ad alcune indagini è emerso che 2 clienti su 10 ancora preferiscono effettuare acquisti di persona. La presenza conta, ecco perché impostare una buona strategia di Phygital marketing diventa fondamentale. L’importante è mettere sempre al centro il cliente e le sue esigenze. Scopriamo insieme come fare. 

Come costruire una perfetta customer experience con il Phygital marketing

Sia a breve che a lungo termine gli obiettivi del Phygital marketing si devono concentrare sul costruire un’esperienza di acquisto unica che abbia tre caratteristiche chiave: immediatezza, interazione e immersione. Questo consente all’azienda di creare un legame con l’utente che genera fiducia e migliora l’esperienza di acquisto. Come farlo concretamente?

Con una campagna di promozione che preveda, ad esempio, coupon online da spendere in negozi fisici o più a lungo termine, portare il digital nella realtà con l’organizzazione di eventi, fiere o incontri vari.

Phygital marketing: i vantaggi e gli svantaggi

Uno dei principali vantaggi di ricorrere al Phygital marketing sta nell’unire due tipi di esperienze diverse - online e offline - e dare libertà di scelta al cliente. Offrire nuovi modi per poter fruire di un servizio rappresenta un valore aggiunto e il futuro.

Se guardiamo all’esperienza in generale non ci sono grandi svantaggi da enunciare. L’unico inconveniente è legato al fattore tempo. Per strutturare al meglio una campagna di Phygital marketing e regolare le tue attività c’è bisogno di tutto il tempo necessario per farlo e talvolta dell’aiuto di una figura competente. 

Come integrare il Phygital marketing nel tuo business

Se sei una piccola o media impresa e vuoi investire nel Phygital marketing devi essere molto bravo a livello comunicativo e a usare la tecnologia giusta per offrire ai clienti la migliore esperienza d’acquisto. Per farlo hai a tua disposizione diversi strumenti utili:

• I social media: Facebook, Instagram, Twitter e altre piattaforme offrono delle vetrine digitali in cui vendere i prodotti e avere una buona visibilità. 

Google my Business: offre strumenti per promuovere la tua attività su Google aggiungendo indirizzo, orari, telefono e altre informazioni utili lasciando ai clienti la possibilità di aggiungere recensioni. 

Negozi pop-up o temporary store. 

Alcuni esempi

Per copiare qualche idea e incrementare il tuo fatturato, dai uno sguardo a grosse aziende che soprattutto negli Stati Uniti e in Inghilterra hanno fatto del Phygital marketing il loro punto di forza. Qualche esempio? Nike e Amazon Go con le loro app e negozi fisici pronti ad invogliare all’acquisto!

Se hai trovato interessante la lettura di quest’articolo e hai compreso le opportunità che il Phygital marketing offre, non perderti altre notizie sul mondo del marketing e non solo. Ti aspettiamo!

 

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Tiziana Troisi 02/02/2022

Google Shop: la ricerca al servizio degli e-commerce

Se hai mai acquistato un prodotto online cercandolo su Google ti sarai sicuramente accorto di come, appena digitato il nome del prodotto che cercavi, compaiano diversi annunci riguardanti quel prodotto. Questa carrellata di annunci, con differenti prezzi e descrizione del prodotto, fanno parte delle funzioni di Google Shopping.

Google Shop: cos’è e come funziona

Se non sai bene di cosa parliamo, non preoccuparti, te lo spieghiamo noi. Google shopping è un servizio pensato per chi utilizza da sempre gli e-commerce e ha bisogno di promuovere al meglio i propri prodotti. Oltre ad essere un vero e proprio shop dove poter comprare i prodotti a marchio Google, Google shop offre tantissimi vantaggi a chi è ancora inesperto della vendita online.

Immagina: devi comprare urgentemente un prodotto ma non ti va di spendere tanto, e quindi cerchi su internet l’offerta migliore. Dando uno sguardo ai risultati ottenuti dopo una ricerca su Google, la funzione Google shop permette di restituire risultati ordinati dal prezzo più basso a quello più alto.

Ecco una delle funzioni più importanti di Google Shop: offrire ai clienti e a chi fosse interessato a determinati prodotti un servizio veloce di comparazione di prezzo, dando la possibilità a chi decide di acquistare, di ponderare bene ogni possibilità.

I vantaggi più importanti di Google shop sono più evidenti se per un attimo si prova a cambiare punto di vista. Pensa ad un venditore alle prime armi che non ha assolutamente idea di come promuovere il suo nuovo prodotto.

Con il supporto di Google Shop un venditore può spingere i propri prodotti vedendoli finalmente spuntare nella prima pagina di ricerca.

Come succede questo? Come funziona il supporto che il servizio offre agli e-commerce. In realtà, i prodotti mostrati da Google nella striscia Shopping sono oggetto di veri e propri annunci creati dalla piattaforma.

Il funzionamento di Google Shop è abbastanza simile a quello degli annunci ad-words:

  • Si crea un annuncio contenente tutte le caratteristiche del prodotto. Per la creazione dello stesso bisognerà rispettare regole molto stringenti.
  • Il pagamento degli annunci sarà riscosso a campagna conclusa e verrà calcolato in base ai click ricevuti sull’annuncio. Il cost per click è invece calcolato in base al budget fissato per la campagna e ai giorni di esposizione dell’annuncio.

 

Come utilizzare i servizi Google Shop

Cosa serve per usufruire dei servizi di Google Shopping? A differenza della più generale pagina Adwords, l’utilizzo dei servizi Shopping risulta un po’ meno intuitivo, soprattutto per i neofiti: è possibile infatti integrare il proprio e-commerce, seguendo diversi passaggi. Vediamo insieme quali sono:

  1. Avere un account Gmail
  2. Registrarsi tramite questa mail su Merchant Center: si tratta di un database dove è possibile registrare i dati le caratteristiche e i prodotti del negozio che vorresti promuovere. Registrandosi su questa piattaforma potrai usufruire di tutti i servizi offerti per le aziende, non solo quelli dello shopping.
  3. Feed prodotti: si tratta di un documento in cui vengono elencati e descritti i prodotti presenti dello shop. Questo documento deve essere redatto con molta attenzione, seguendo le linee guida fornite da Google stesso, per fare in modo che l’annuncio sia fruttuoso.

I vantaggi

A differenza degli annunci Adwords l’indicizzazione degli annunci Google avviene proprio attraverso la descrizione dei prodotti presenti nello shop, non attraverso l’utilizzo di parole chiave.

Questo nuovo metodo di indicizzazione degli annunci può essere molto vantaggioso per chi decida di pubblicizzare attraverso Google i propri annunci, per motivi diversi:

  • Maggior precisione. Indicizzando i prodotti attraverso la loro descrizione, i risultati della ricerca saranno molto più precisi.
  • Ad una corrispondenza più precisa corrispondono dei lead più precisi e più fruttuosi: chi entra in un annuncio google lo fa con la sicurezza di trovare qualcosa di molto vicino a quello che stava cercando.

È proprio questa la grande potenza delle sponsorizzazioni Google: precisione, possibilità di integrazione altissima e fortissimi ritorni di investimento.

Anche se ad un primo utilizzo potrebbe sembrare un sistema più ostico, non è assolutamente così: molti sistemi per la gestione di e-commerce offrono la possibilità di creare autonomamente un feed prodotti per cominciare ad usufruire dei servizi google.

Se hai un prodotto da promuovere, non c’è altro da fare: scegliere la piattaforma giusta, carica i tuoi prodotti e affidati agli annunci Google Shop.

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