Real time marketing: la pubblicità che diverte
Fai marketing sui trend topic del momento
Tiziana Troisi 30/01/2021 0
I frequentatori dei social lo sanno bene: ci sono volte in cui determinati brand riescono a catturare l’attenzione del pubblico in modo strepitoso. Basta un’immagine, una frase, un meme fatto bene per diventare famosi sui social.
Dietro quello che può sembrare semplice divertimento, c’è molto di più. Il real time marketing è una strategia di comunicazione basata sull’azione repentina, in tempo reale, appunto.
Fare real time marketing significa conoscere i trend topic del momento ed essere capaci di costruirci sopra qualcosa di ironico che possa valorizzare il brand stesso.
Si può trattare di notizie di gossip, di cronaca o di politica. Va bene tutto, a patto che sia un avvenimento di forte impatto.
Ad aiutare molto i social media manager a corto di idee vincenti c’è sempre il calendario: nelle giornate internazionali fioccano i post a tema. La chiave di un real time marketing che funzioni sta tutta nell’affinità: oltre a cogliere al volo l’opportunità di un commento a caldo, è fondamentale che la notizia di cui si parla sia in un certo senso vicina ai valori comunicati dal brand e agli interessi del target di riferimento. Conoscere e farsi riconoscere, significa vincere.
Con una buona strategia di real time marketing si aumenta facilmente la brand awareness: tutti quelli che non ti conoscevano, condividono i tuoi post e ridono insieme a te.
Sono tanti i brand che hanno fatto real time marketing la loro fortuna. Vediamo qualche esempio.
Real time marketing tra morte e ironia: Taffo
Se parliamo di real-time marketing non possiamo non citare una delle operazioni più riuscite degli ultimi anni: Taffo Funeral Service. Pur trattandosi di una categoria merceologica non troppo felice, questo brand è diventato famosissimo.
La forza di Taffo è stata proprio quella di giocare con un argomento tabù come la morte, sdoganandolo. Se prima questo argomento era sempre trattato con una certa formalità e riverenza, Taffo ci ha insegnato a giocarci, ammettendolo come parte della vita.
Il real time marketing di Taffo prende in giro negazionisti e no vax, si mette in competizione coi i brand concorrenti scatenando veri e propri dissing.
Riccardo Pirrone, SMM di Taffo, riesce a far sorridere e a riflettere insieme. L’esempio più calzante è sicuramente il post pubblicato durante le feste natalizie: “Natale con chi vuoi, Pasqua chissà se puoi”. Un’intelligente esortazione al rispetto delle regole anti- contagio.
Durex: quando il marketing è prevenzione
Come Taffo anche altre aziende hanno fatto di questo tipo di marketing la loro forza. Un esempio positivo è rappresentato sicuramente da Durex: anche in questo caso quello che aiuta a vincere è lo sdoganamento di un argomento tabù come il sesso. Durex fa ironia intelligente, che fa divertire, ma contemporaneamente educa i8 suoi followers alla prevenzione e al sesso sicuro.
Perché non parlare, con un po’ di ironia, di qualcosa di cosi naturale? Durex lo fa e ci riesce bene, agganciandosi spesso, in maniera irriverente all’utilizzo dei dispositivi di protezione. Ecco qualche esempio:
Unieuro: vita di un social media manager
Quante volte guardando un post di un brand vi siete chiesti cosa ci sia dietro? Il real time marketing di Unieuro ha cercato di dare una risposta a questa domanda. Niente di troppo serio, sia chiaro. Ci è stato mostrato, attraverso una sfilza di commenti ad un post, tutto quello che passa nella testa di chi crea contenuti sui social.
Tanti piccoli momenti verità capaci di fare breccia anche nel cuore di chi non conosceva bene il franchising. Ammettetelo: vi è venuta voglia di cercare la pagina di Unieuro per capire di cosa stiamo parlando?
Dietro questo desiderio si nasconde il successo di una buona campagna di real time marketing.
Unieuro vs Taffo: il social media dissing
Spesso, le migliori campagne di marketing sono quelle di tipo comparativo: valorizzare i propri punti di forza rispetto a quelli della concorrenza aiuta i clienti a fare una scelta consapevole.
Solitamente campagne di questo tipo erano affidate al mezzo televisivo. Ora, proprio come i migliori dissing tra rapper, la discussione si è spostata sui social.
Il botta e risposta tra Taffo e Unieuro è un esempio di queste pratiche ed è riuscito in pieno nel suo intento.
“Facile vendere una lavatrice, provate a vendere una lapide”
Stiamo ancora ridendo.
Continuate a seguire Maketing e non solo per scoprire i segreti del marketing, quello fatto bene.
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Tiziana Troisi 27/08/2020
Vendere sui social: Instagram e Facebook shops
Da tempo Facebook si interessa alle piccole realtà aziendali sul territorio. Sono tante e hanno bisogno di vendere e di farsi notare. L’Azienda di Menlo Park ha perciò messo a disposizione sempre più strumenti gratuiti di promozione locale per permettere anche alle piccole realtà l’accesso a mezzi che altrimenti sarebbero inaccessibili. L’emergenza Covid ha ulteriormente provato le piccole aziende che fronteggiano la sfida delle vendite on line. Sull’onda proprio dell’emergenza, e dell’esigenza di vendere on line data dal lockdown, Facebook Inc. ha rilasciato Facebook shops.
Instagram shops
In principio era Instagram shops. La modalità shopping consisteva nel “taggare” un prodotto presente in una foto così che l’utente potesse acquistare quel prodotto direttamente sulla piattaforma. Una volta taggato il prodotto era possibile visualizzare l’icona di una borsa e, cliccandoci, trovare informazioni come nome, prezzo e descrizione. Per fare ciò era necessario disporre di un catalogo prodotti:
- Da vetrina presente sulla pagina collegata al profilo su Instagram;
- Da un file con le informazioni necessarie disponibile su Facebook
Per semplificare le cose alle persone che amano fare shopping, nel 2018 Instagram ha introdotto una serie di aggiornamenti tra cui gli adesivi dei prodotti nelle storie e una destinazione per lo shopping in Esplora. Continuando a investire nello shopping, ha reso possibile salvare un prodotto per un secondo momento, condividerlo con un amico per un feedback o acquistarlo immediatamente. Un passaggio che non necessitava più dell’accesso al browser.
Il nuovo Instagram shops
Più recentemente è stata introdotta una nuova release. Shops diventa una vetrina immersiva, a schermo intero, che consente alle aziende di raccontare la storia del proprio brand e promuovere la scoperta dei propri prodotti. Attraverso “un'esperienza di shopping nativa.” Le persone possono visitare uno shop da un profilo Instagram aziendale o attraverso il feed e le storie. Durante la visita, possono visualizzare i prodotti, esplorare le raccolte e fare acquisti in tutta facilità attraverso il browser nell'app oppure, senza dover uscire, direttamente dagli shop con possibilità di acquisto. Grazie alle informazioni di pagamento protette in un unico posto, infatti, gli utenti possono acquistare dai brand che preferiscono senza dover effettuare l'accesso e inserire le informazioni più volte. “Con gli shop vogliamo dare alle persone la possibilità di sperimentare il piacere dello shopping, senza che gli acquisti vengano percepiti come noiose incombenze. “ Ha dichiarato l’azienda.
Facebook shops
Nel maggio del 2020, in pieno post lockdown italiano, arriva la notizia che tutti aspettavano. La nuova funzionalità del primo vero social network di tutti i tempi. Facebook shops fa sì che tutte le aziende abilitate possano aprire facilmente il proprio shop on line. La creazione del negozio è gratuita e soprattutto personalizzabile. Sarà infatti possibile scegliere, non solo i prodotti che andranno nel catalogo, ma anche l’aspetto del negozio virtuale impostando un’immagine di copertina e usando colori in linea con il brand. Cosa si può fare con questa nuova feature?
- Il cliente può sfogliare l’intera collezione, salvare i prodotti e fare un ordine
- Potrà contattare l’azienda attraverso WhatsApp, Messenger o Instagram Direct.
- L’azienda potrà accedere a Live Shopping per taggare i prodotti all’interno di una Diretta. Il tag apparirà nella parte inferiore del video e gli utenti avranno la possibilità con un semplice tap!
- Si prospetta anche l’integrazione della realtà aumentata per provare virtualmente i prodotti.
- Si potranno collegare programmi fedeltà, consultare e controllare i propri punti e i premi.
Come iniziare ad usarli?
Facebook ha annunciato che avrebbe iniziato dalle aziende idonee che usano gli shop del profilo Instagram per poi estendere l'accesso nei mesi successivi alle altre. Le aziende idonee riceveranno un'e-mail quando il loro shop sarà pronto per la personalizzazione. Sarà imprescindibile un requisito: quello di avere attivato il Business Manager. Tra i vantaggi e le nuove opportunità che Facebook Shops offre c’è sicuramente la profilazione dell’utente. Sarà più semplice attraverso le informazioni in possesso di questi social network avere un profilo del consumatore ideale. L’esperienza d’acquisto verrà maggiormente personalizzata. Non solo, grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, Facebook potrà mostrare alle persone solo quello che interessa realmente aumentando il tasso di conversione.
Facebook Shops, inoltre, dialogherà con altre piattaforme come Shopify, BigCommerce e Woocommerce. Insomma non si può non usarlo!
Gabriella Avallone 12/08/2020
Strategie Social 2020
I social oltre ad essere un importante strumento di condivisione, sono diventati parte integrante della comunicazione aziendale. Attualmente sono il mezzo più adatto per raggiungere in poco tempo visibilità, stringere un legame diretto con i clienti, aumentare la brand awareness, portare i seguaci a fidarsi sempre più e naturalmente spingerli all’azione.
Anche se ne facciamo un uso costante, è risaputo che esistono pagine social poco professionali con contenuti scadenti o pubblicati in modo discontinuo, con foto amatoriali, di bassa qualità e descrizioni poco coinvolgenti.
Ma quali sono le migliori strategie social? Scopriamolo insieme:
Partiamo dalla strategia vera e propria ovvero: frequenza di pubblicazione, piano editoriale, comunicazione integrata. Per strategia si intende un piano da rispettare, una linea guida, ben studiata che sicuramente indicherà quali sono gli obiettivi misurabili da seguire, la conoscenza del proprio target di riferimento. Sapere quali sono quindi i suoi gusti e le motivazioni che potrebbero spingere quell’utente a fidarsi e a seguire quel profilo è fondamentale!
Conoscere il pubblico di riferimento infatti è un gran passo avanti per comprendere gli orari di pubblicazione e i contenuti più pertinenti con un tone of voice il più adatto possibile.
Solitamente si procede con l’analisi di mercato, che aiuterà di sicuro a capire a chi ci stiamo riferendo ma non solo. Grazie a quest’ultima potremo comprendere le strategie dei nostri competitor, studiare la concorrenza e cercare di essere più efficienti.
Impostare gli obiettivi secondo lo schema SMART potrebbe rivelarsi una mossa vincente, l’acronimo infatti sta per:
1) Specific (specifici): gli obiettivi devono essere precisi in modo tale da poterne verificare andamenti e processi.
2) Measurable (misurabili): avere una strategia aiuta a poter misurare gli obiettivi di cui sopra per poterli migliorare nel tempo.
3) Attainable (raggiungibili): naturalmente una buona strategia non si basa su obiettivi astratti o irragiungibili, quindi siate realistici ma pensate in grande.
4) Relevant (pertinenti): cosa fondamentale che il piano rispetti la strategia vera e propria, quella aziendale e vada in linea con essa, senza stravolgerne l’idea.
5) Time Bound (scadenze da rispettare): per fare in modo che gli obiettivi siano misurati, valutati nel tempo e se necessario corretti.
Per quanto riguarda l’ottimizzazione del profilo social solitamente si procede con:
- La compilazione di tutti i campi del profilo, l’utilizzo di keyword appropriate, la scelta di immagini di dimensioni adatte;
- Stilare un piano editoriale come se fosse un calendario vero e proprio da rispettare per la pubblicazione dei post;
- Cura dei contenuti in questione (immagini e tecniche di copywriting innovative)
- Non trascurare i video live, come le dirette.
- Seguire gli ultimi trend ed essere sempre aggiornati.
Per ottenere più visibilità:
- Gestire le campagne sponsorizzate e la promozione dei contenuti.
- Collaborare con gli influencer;
- Creare contest;
- Avere un approccio orientato al SEO marketing.
Valutazione dell’impatto della strategia: può essere d’aiuto creare report periodici e valutare gli andamenti dei social che verranno monitorati attraverso statistiche e sondaggi.
Vorresti saperne di più? Indica l’argomento che vorresti approfondire per aiutarci a creare un articolo che possa rispondere ad ogni tuo dubbio a riguardo.
Gabriella Avallone 17/11/2021
Il ruolo della SMO nei social media
Scopriamo cosa si intende per SMO e come funziona per sfruttare al meglio i canali social.
SMO sta letteralmente per “Social Media Optimization” e come si può intuire dal suo nome serve proprio ad ottimizzare i Social Media (Instagram, Facebook, Twitter, Pintarest, Tik Tok ed altri). Proprio come una delle funzioni della SEM, SEO e SEA, la SMO serve a far conoscere al meglio la propria realtà attraverso i social, sito web e quindi valorizzando prodotti e servizi offerti per puntare ad un drastico aumento delle vendite.
Che cos’è la Social Media Optimization
Possiamo considerarla come un processo di miglioramento proprio per quanto riguarda la relazione tra il sito web o sito e-commerce e la relativa pagina social. Tutto ha come sempre lo scopo di aumentare la Brand Awareness, quindi la consapevolezza dagli utenti nei confronti del brand. Un buon lavoro svolto in questo campo è complementare a quello di SEO fatto per il sito web, solo che stavolta si punta al link popularity, quindi sull’interazione e le condivisioni per ottenere sempre più visibilità.
Se sfruttata al meglio la SMO porta proprio ad ottenere il risultato più sperato per chi vende online: diffondere il proprio sito web e aumentare il portafoglio clienti.
Ecco cosa genera la SMO:
- Migliora la reputazione del brand
- Aumenta l’Engagement, aiuta l’interazione e visualizzazione
- Aumenta follower e clienti fidelizzati
Ogni social ha le sue caratteristiche come linguaggio da utilizzare e orari per postare. Per avere le giuste competenze andrebbe prima fatto uno studio delle pagine social, la conoscenza delle piattaforme è fondamentale, ovviamente non dal punto di vista di un utente che vuole passare il tempo ma di chi vuole farci business.
Un altro ottimo modo per riuscire in questi settore potrebbe essere quello di seguire le pagine che già fanno questo tipo di lavoro sui loro canali e provare a capire come agiscono. Studiandoli è possibile capire quando postano, che tipi di contenuti, come rimandano al proprio sito web, se scrivono in chat, se fanno collaborazioni, come si muovono sotto i saldi.
Naturalmente non tutti i tipi di business possono farsi conoscere tramite i social, bisogna sempre far conto sul fatto che i social vengono utilizzati per distrarsi e non per pensare, quindi bisogna capire che dall’altra parte nessuno vuole ricevere pubblicità, piuttosto vuole intrattenersi guardando qualcosa di bello, interessante o simpatico.
La figura professionale che può occuparsi di tutto questo è proprio il Social Media Manager (SMM), il quale potrà stabilire una precisa strategia d’azione per una pubblicazione efficace.
Perché si punta tanto sulla Social Media Optimization?