Swatch e Omega: storia di un successo
Una nuova collezione protagonista del marketing e non solo
Tiziana Troisi 13/04/2022 0
Da qualche tempo ormai il marketing ci ha abituato a concepire i prodotti in maniera molto diversa rispetto al solito. È tutto un fiorire di edizioni limitate e nuovi gusti impossibili da trovare ovunque. È successo con le edizioni speciali dei gelati Magnum, o ancora con i famigerati biscotti alla Nutella.
Le più recenti campagne di marketing si sono mosse in una direzione precisa, promuovendo i prodotti secondo un principio che sembra perfetto per corrompere il pensiero della mente umana. Quello della scarsità.
Scarsità: un nuovo modo di fare marketing
Quando una persona vuole acquistare un prodotto, tende a non agire quasi mai d’impulso. Ci pensa e ci ripensa, convinta che quel prodotto sarà sempre li ad aspettare. Cosa fanno quindi i marketer che vogliono spingere sempre di più il loro prodotto?
Ne fanno un’edizione limitata difficilissima da reperire. L’ansia di perdere l’occasione di avere tra le mani un oggetto unico ed inimitabile potrebbe spingere l’acquirente ad evitare tutti quei ragionamenti pre-acquisto e buttarsi a capofitto sul prodotto.
Il marketing di oggi ha unico grande obbiettivo: regalare ai clienti la possibilità di sentirsi unici. Un po’ quello che succede con i prodotti Apple: averli fa sentire gli acquirenti parte di una community unica e speciale.
Probabilmente avrà pensato proprio a questo la casa di orologi Swatch, quando ha deciso di lanciare sul mercato un nuovo modello dei suoi famosissimi orologi. Negli anni, la fama del brand di orologi è cresciuta per motivi precisi: il brand svizzero era stato uno dei primi ad offrire ai clienti la qualità di prodotti fatti ad arte ad un prezzo più che accessibile.
La forza di Swatch è sempre stata questa; prodotto da tutti i giorni con fantasie super originali che non tralasciassero la qualità.
Swatch x Omega: come nasce la collaborazione
Per rinnovare leggermente la propria immagine, si è deciso di creare un orologio decisamente unico nel suo genere: il nuovo Omega Moon Watch, creato in collaborazione con Omega. Questa nuova linea è un chiarissimo omaggio agli appassionati di stelle. La linea creata sembra essere infatti una riproduzione piuttosto fedele degli orologi indossati dagli astronauti che hanno guidato l’Apollo 11 verso i celi.
Omega ha dato vita insieme a Swatch ad un oggetto davvero unico nel suo genere. La nuova linea conta ben 11 modelli, ognuno dedicato ad un diverso pianeta del sistema solare. Dal connubio tra questi due grandissimi brand è nato un orologio da uso quotidiano dallo stile unico ed inimitabile, come tutti i speed master.
Qualità e bellezza questa volta sono stati offerti al pubblico ad un prezzo piccolissimo: se prima un vecchio modello speed master poteva arrivare a costare anche mille dollari, questo modello ne è costati appena 250.
Se non si è esperti di orologeria, capire quello che è successo davanti ai punti vendita di tutto il mondo sarà leggermente complicato, ma noi siamo qui per questo. Ti spiegheremo il motivo nascosto dietro l’evento più chiacchierato degli ultimi tempi.
Code lunghissime davanti ai punti vendita Swatch: ecco perché è successo
Dopo il lancio di questa attesissima collaborazione è successo qualcosa che non ci si sarebbe mai aspettati: folle di appassionati del settore si sono riversate davanti ai punti vendita per provare ad accaparrarsi almeno un esemplare.
La folla è stata talmente numerosa da costringere i punti vendita ad effettuare controlli sugli acquisti. Un solo orologio per ogni persona. Per capire la portata dell’evento ti basti sapere che nonostante questa operazione di controllo molti clienti sono rimasti a mani vuote.
Ma come si è scatenato tutto questo interesse verso un settore merceologico fino ad allora considerato abbastanza di nicchia?
Per capire meglio quello che è accaduto con questa collezione vorremmo fare un piccolo esempio: prova ad immaginare un prodotto di lusso che ti piace. Mettiamo il caso, per esempio, che Birkin realizzi una borsa in collaborazione con un brand leggermente più low-budget. I materiali saranno leggermente differenti ma il prezzo sarà sicuramente più accessibile.
Quale migliore occasione per acquistare la borsa dei tuoi sogni? È un po’ quello che è successo con i nuovi modelli SwatchxOmega: gli appassionati ma anche i casual hanno finalmente mettere le mani un oggetto considerato di inestimabile valore, a prescindere dal prezzo.
Essere unici conta
Quello che è accaduto con Swatch è la chiara dimostrazione di una cosa: nome e reputazione contano. Più di quanto si possa pensare. Poter indossare qualcosa di unico vale tutte le ore di fila davanti ad un punto vendita.
Non importa se si tratta di un prodotto che usi di rado, devi averlo! Tu hai mai fatto lunghe file per un prodotto? Raccontacelo.
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Tiziana Troisi 24/11/2021
Apple e privacy policy: ecco cosa è cambiato
Tutti odiamo le pubblicità sulle app o sui siti internet: sarà capitato sicuramente anche a te di essere interrotto nella navigazione da pubblicità più o meno invasive che ti costringono a interrompere la navigazione. Ormai anche i social, che dovrebbero essere quel luogo dove rilassarsi e staccare la spina, sono pieni di pubblicità.
Nel marketing però, non tutta la pubblicità viene per nuocere: è proprio la pubblicità che tanto odi che puoi usufruire dei servizi di un social network o di un qualsiasi sito a iscrizione gratuita. In realtà, in rete niente è davvero gratuito: mi dispiace distruggere la tua idea fiabesca di una rete aperta a tutti indistintamente, ma le cose non stanno esattamente cosi: se possiamo iscriverci a social network come facebook senza pagare, è proprio grazie alle pubblicità. Ti spiego meglio: tramite la registrazione ad un sito lo autorizziamo a diffondere ad aziende partner i nostri dati anagrafici. Attraverso questi dati le aziende possono tracciare e diffondere pubblicità create apposta per noi, utenti di quel social network.
Lo sappiamo, questa cosa ti da un po’ di noia: vorresti poter decidere quali tipo di dati trasmettere a tutte le app che utilizzi, in modo da controllare meglio la diffusione dei dati sensibili che ti riguardano e di conseguenza la tua privacy.
A proteggere i tuoi dati ci ha pensato Apple: con il nuovo protocollo privacy, l’azienda della mela permette ai suoi utenti di scegliere quale tipo di dati trasmettere a tutte le app utilizzate dallo smartphone.
Il nuovo protocollo privacy di Apple sembra voler premiare la fedeltà dei propri clienti, regalando loro la possibilità di scegliere come e quanto proteggersi. Questa scelta di proteggere la privacy dei propri clienti ha avuto però ripercussioni abbastanza gravi sugli accordi economici che l’azienda ha stretto in questi anni.
Apple e privacy policy: a cosa serve raccogliere dati?
Cosa è successo? Te lo spieghiamo subito: come abbiamo detto, la possibilità di scegliere quali dati trasmettere più nel dettaglio, limita di fatto la possibilità che le aziende hanno di creare nuovi lead, cioè legami con potenziali clienti.
Scendendo più nel dettaglio, ecco come funziona: tutte le aziende raccolgono in un database i dati di chi utilizzando le app partner acconsente alla trasmissione dei dati. Studiando quei dati, il team marketing seleziona secondo determinate caratteristiche demografiche il target di riferimento per il proprio prodotto e crea una pubblicità ad hoc per quel target. Quella pubblicità sarà poi mostrata sulle pagine social della persona target. Con procedimenti di questo tipo, basati di fatto, su dati reali acquisiti da database, le possibilità che l’azienda riesca a creare in questo modo legami che potranno poi trasformarsi in vere e proprie conversioni è piuttosto alta.
Va da sé che, nel momento in cui qualcuno decide di non lasciare che i propri dati vengano trasmessi, l’azienda partner di quel sito o di quella app perde una possibilità di legame, quindi, un potenziale cliente.
La scelta di Tim Cooks si è quindi rivelata sfavorevole per molte aziende partner che stanno subendo una perdita importante nei ricavi ottenuti da campagne marketing.
I social in perdita
Secondo gli ultimi dati registrati da Lotame, i social network più utilizzato a livello globale hanno registrato, grazie a questa inversione di rotta dal punto di vista della profilazione, perdite abbastanza importanti. Per fare un esempio, prendiamo i dati riguardanti Snapchat, il social dei minivideo antenato del più famoso Tik Tok. Da dicembre 2021 ad aprile 2021 il social ha registrato una perdita dei ricavi pari quasi al 12%
Più o meno la stessa cosa è capitata anche a Facebook e Instagram, i capisaldi del nuovo Metaverso fondato da Mark Zuckemberg: perdite di uguale entità possono però avere effetti diversi su aziende diverse. Mentre il Metaverso non sembra aver subito gravi conseguenze, riuscendo comunque a chiudere il proprio bilancio con un bel margine positivo, altri social si sono ritrovati braccati dalla chiusura attuata dagli utenti della mela, tanto da ripensare i propri investimenti, lasciando meno margine ai social network.
Questa scelta dettata forse dal politically correct rischia quindi di trasformare Apple in una realtà ancora più elitaria. I social ci penseranno bene prima di decidere di collaborare ancora con loro e con i loro utenti. Per capire quali ripercussioni a lungo termine non ci resta che aspettare i dati del prossimo anno. E voi, cosa ne pensate della scelta di Apple?
Gabriella Avallone 07/02/2022
Le pubblicità di Sanremo 2022
La Settantaduesima edizione del Festival di Sanremo si è conclusa ma vediamo dal punto di vista di Marketing e Pubblicità cosa ha significato. L’appuntamento del Festival della canzone italiana è da sempre riconosciuto come uno degli eventi mediatici più rilevanti in Italia, tanto è vero che più volte è stato definito come il “Super Bowl” italiano. Si pensi che durante la trasmissione il picco di audience può salire a livelli inaspettati, come si registra quest’anno, pare infatti che a differenza degli ultimi anni, il Festival abbia riscontrato ancora più successo.
Proprio perché considerato uno dei più grandi eventi televisivi in Italia, il Festival di Sanremo è anche un importante vetrina promozionale. Sole cinque ore di diretta TV al giorno per cinque giorni rendono gli spot che vanno in onda durante il programma i più visti dell’anno.
Gli spot pubblicitari di Sanremo 2022
Un’analisi svolta da Wired, grazie all’utilizzo dei dati forniti da Rai Pubblicità, concessionaria di pubblicità per la televisione pubblica, presenta anche le tariffe richieste dalla stessa Rai per poter acquistare uno spazio pubblicitario durante il Festival. Il costo ovviamente variava in base all’orario e al giorno e soprattutto in base alla durata e alla posizione privilegiata rispetto agli altri.
Iniziamo col dire che esistono diversi tipi di Spot pubblicitari:
- Il Fuori Break: ovvero il primo spot che mostrano ai telespettatori in seguito all’annuncio da parte del presentatore che da la pubblicità. Può anche indicare l’ultimo prima della ripresa delle trasmissioni;
- Bumper di rete: è lo spot che segue ed è rappresentato dal classico logo Rai;
- Introbreak: va in onda ancora in seguito al bumper di rete ma prima dell’ultimo e mediamente rappresenta il più costoso.
Ma passiamo ai prezzi:
- Il “billboard” ovvero il momento in cui si può ascoltare la formula “questo programma è stato presentato da” viene venduto alle aziende a poco meno di €27mila;
- Le telepromozioni rappresentano spot di durata variabile dai 45 secondi al minuto ed il costo ammonta circa ben €406mila;
Generalmente il costo più alto delle pubblicità si riferisce agli orari di sabato dalle 22:05 alle 23:05.
L’AD di Rai, Gian Paolo Travaglia ha affermato che gli spazi disponibili per quest’anno erano tutti sold out, ci sono quindi tutti i presupposti per pensare che gli incassi abbiano superato i 38milioni con una media di quasi 8 milioni e mezzo di audience tra cui i più giovani.
Sanremo e Pubblicità
Sicuramente il “ringiovanimento” del pubblico è stato possibile grazie agli artisti giovani e più seguiti anche dal web e dalla possibilità di visionare il festival anche dalle piattaforme streaming. Lo share registrato comprende una fascia d’età che va da 15-19 e i 20-24 anni anche grazie alle pubblicità che andavano in onda sulle piattaforme come:
- Netflix: ha proposto uno spot nel quale i personaggi più amati delle serie tv cantano Never Ending Story, colonna sonora del film La Storia Infinita e della serie tv Stranger Things.
- Amazon Prime Video: ha scelto uno spot simile facendo cantare e reinterpretare la versione storica di “Nel blu dipinto di blu” da alcuni dei volti più noti del mondo dello spettacolo italiano, da Mara Maionchi, Carlo Verdone, Fedez molti comici e persino chef come Carlo Cracco.
- Spotify: ha pubblicizzato in piattaforma la playlist del podcast di Sanremo 2022, il primo podcast originale di Spotify in Italia, tutto presentato tramite un contenuto più visual che cita i punti più salienti della serata.
Non si è di certo trattato di un’audience proveniente esclusivamente dalla TV, perché il Festival è stato riconosciuto come uno degli eventi più seguiti anche dal mondo social. Le interazioni generate nella settimana di Sanremo ammontano a 66.675 persone che hanno interagito tramite Facebook, 1.022.000 tweet, 106k di Post su Instagram, 598,7 milioni di visualizzazioni su Tik Tok, 2.5k video su Youtube e 429.697 like alla playlist di Sanremo su Spotify, rispetto ai 30.2 milioni del 2021.
Ma non tutti i tentativi di raccogliere consensi e visibilità sono necessariamente a pagamento, questa settimana infatti ha fornito un’opportunità per le aziende di attirare utenti attraverso il Real Time Marketing tramite social commentando insieme il Festival.
Gabriella Avallone 30/09/2020
Local SEO perché è così importante?
Le aziende che decidono di effettuare una strategia di Digital Marketing non possono non conoscere la Local SEO. Ora che è possibile inoltre personalizzare i contenuti web in base alla localizzazione geografica dei nostri potenziali clienti, tramite il geotargeting, è finalmente possibile trovarsi al posto giusto al momento giusto per offrire prodotti e servizi.
Che cos’è il Local Marketing:
Negli ultimi anni si è sentito parlare di Local SEO, ovvero la possibilità di localizzare retail e punti vendita. Non sembrerebbe una novità apparentemente ma più passa il tempo e più gli algoritmi di Google diventano complessi e richiedono pertanto informazioni sempre più dettagliate perciò ad oggi si parla di SEO locale. L’attività di SEO marketing che si focalizza sugli utenti che effettuano ricerche all’interno di una specifica area geografica.
Questo strumento diventa molto utile per chi vuole che il suo locale venga trovato facilmente nella query di ricerca. Così che se la ricerca locale sarà ottimizzata, quando l’utente chiederà al motore di ricerca di indicare uno specifico tipo di locali vicini a lui, questo apparirà tra i risultati.
L’esempio più banale potrebbe essere la ricerca di “ristoranti vicini a me” e a quel punto la Serch mostrerà una serie di risultati con foto, recensioni e valutazioni degli altri clienti.
La differenza tra SEO organica e Local SEO:
La differenza principale avviene nel tipo di ricerca che fa l’utente, se questo sta cercando una “pizza margherita” avrà accesso a diverse informazioni indipendentemente dalla sua posizione, questo è il risultato della ricerca organica. Così se l’utente si trova a Milano potrebbe trovarsi tra i risultati anche foto di pizzaioli di Napoli o articoli relativi a ristoranti in altre città.
La ricerca Local marketing invece aiuta a promuovere l’azienda ed i suoi servizi offrendoli all’utente direttamente nel momento in cui li stanno cercando. Ecco perché è considerato un ottimo strumento per incrementare le vendite e non solo. Aiuta ad accrescere la propria reputazione sul web e a lasciare che l’utente si fidi avendo modo di leggere le recensioni e valutazioni.
Come fare Local SEO:
È importante fornire il sito di tutti i fattori di ranking principali, quindi informazioni essenziali come nome, indirizzo, numero di telefono, recensioni, sito web. Per posizionarsi nel marketing geolocalizzato sarà utile fare un ulteriore passaggio, stavolta tramite Google My Business dove sarà possibile aumentare la possibilità di essere trovato, inserendo ulteriori dati e informazioni.
Un altro aspetto fondamentale è il geotargeting, come sopracitato, l’ultima tendenza del marketing digitale che aiuta a creare campagne di marketing personalizzate orientate ad una specifica nicchia di persone. Questo permetterà di offrire all’utente contenuti ad hoc e naturalmente di suo interesse nel luogo in cui si trova. Questa tecnica rende possibile comprendere la posizione specifica indicata dall’indirizzo IP che entra con il suo smartphone nel nostro sito web.
Tutto questo servirà quindi a:
- Velocizzare i servizi
- Promuovere il proprio business e diffonderlo
- Rispondere ad una specifica richiesta dell’utente in modo rapido
- Offrire contenuti di interesse
- Adeguare la pubblicità a chi è interessato realmente
L’utente avrà la sensazione di ricercare contenuti in modo automatico e trasparente, tutto questo aiuterà a fidelizzarlo e servirà a conquistare un ottimo posizionamento sul web.
Aiuta le aziende a capire quanto sia importante e indica nei commenti quante volte al giorno imposti una ricerca dando importanza alla geolocalizzazione.